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Sorafenib rallenta la progressione della malattia metastatica nel carcinoma tiroideo differenziato


Uno studio di fase 3 ha mostrato che Sorafenib ( Nexavar ) è in grado di aumentare la sopravvivenza libera da malattia di 5 mesi tra i pazienti con carcinoma differenziato della tiroide che hanno progredito dopo trattamento con la terapia standard a base di Iodio radioattivo.

Il 5-15% dei pazienti con carcinoma differenziato della tiroide metastatico sviluppano resistenza allo Iodio radioattivo.
La Doxorubicina ( Adriamicina; Adriblastina ) è attualmente il trattamento approvato, ma è di raro impiego a causa della scarsa efficacia e della elevata tossicità.

Lo studio DECISION ha coinvolto 417 pazienti con carcinoma differenziato della tiroide metastatico resistente allo Iodio radioattivo.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Sorafenib ( n=207 ) oppure a placebo ( n=210 ). In caso di progressione della malattia, i pazienti assegnati al placebo potevano passare a Sorafenib.

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 10.8 mesi tra i pazienti assegnati a Sorafenib versus 5.8 mesi per i pazienti assegnati a placebo ( hazard ratio, HR=0.58 ).

Inoltre, il 12.2% dei pazienti assegnati a Sorafenib ha sperimentato riduzione delle dimensioni del tumore pari o superiori al 30%, rispetto allo 0.5% dei pazienti assegnati al placebo.

Il 42% dei pazienti assegnati a Sorafenib ha sperimentato malattia stabile per 6 mesi o più; ciò si correla a un tasso di controllo della malattia del 54%. ( Xagena )

Fonte: ASCO Annual Meeting, 2013

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