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Studio TRA-2P: l’antiaggregante piastrinico Vorapaxar ha raggiunto l’endpoint primario, ma è risultato associato ad aumentato rischio di sanguinamento


Merck ha annunciato i risultati dello studio TRA-2P ( Thrombin Receptor Antagonist in Secondary Prevention of atherothrombotic ischemic events ) riguardanti Vorapaxar, un nuovo antiaggregante piastrinico ad azione antagonista di PAR-1 ( recettori attivati dalla proteasi ).
Vorapaxar ha ridotto l’endpoint primario ischemico, ma è risultato associato ad aumento del rischio di sanguinamento.

TRA-2P è uno studio di prevenzione secondaria compiuto su 26.449 pazienti con infarto miocardico, ictus ischemico, o malattia vascolare periferica.

L'aggiunta di Vorapaxar alla terapia standard ha ridotto in modo significativo il composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus o rivascolarizzazione coronarica urgente, rispetto allo standard di cura. Tuttavia è stato riscontrato un aumento significativo del sanguinamento, tra cui emorragia intracranica tra i pazienti trattati con Vorapaxar.
Un minor rischio di emorragia intracranica è stato osservato nei pazienti senza una storia di ictus.

Nello scorso anno, lo studio TRA-2P è stato modificato, dopo il riscontro di un incremento del rischio di sanguinamento, con l’esclusione dei pazienti con storia di ictus.
Lo studio ha continuato a valutare Vorapaxar nei pazienti con infarto miocardico o malattia vascolare periferica.

In precedenza, nello studio TRACER Vorapaxar non era riuscito a raggiungere l'endpoint primario.
TRACER era uno studio di terapia intensiva su 12.944 pazienti con sindrome coronarica acuta non-STEMI.
Vorapaxar aveva mostrato un trend verso una riduzione degli eventi ischemici, ma a prezzo di un aumento dell’incidenza di complicanze emorragiche, tra cui un incremento significativo di emorragia intracranica.

Fonte: Merck & Co, 2012

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