Medicina
Tagrisso ( Osimertinib ), un inibitore di EGFR di terza generazione, ha dimostrato un miglioramento clinicamente significativo della sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) del sistema nervoso centrale ( SNC ) nel trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC) con mutazione in EGFR, in stadio iniziale, dopo resezione completa del tumore.
I risultati, dello studio di fase 3 ADAURA sono stati pubblicati su The New England Journal of Medicine ( NEJM ), e hanno mostrato che un minor numero di pazienti trattati con Tagrisso nel contesto adiuvante ha presentato eventi di recidiva o decesso rispetto al placebo, rispettivamente nell'11% e nel 46%.
Nei pazienti in cui il tumore si è ripresentato, il 38% ha presentato una recidiva metastatica contro il 61% dei pazienti nel braccio placebo.
Inoltre, il trattamento con Tagrisso ha anche ridotto il rischio di recidiva a livello del sistema nervoso centrale o decesso dell'82%, sebbene la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) mediana del SNC non sia stata ancora raggiunta in nessuno dei due bracci dello studio.
Dai dati è emerso che Tagrisso previene lo sviluppo di metastasi cerebrali nei pazienti con malattia precoce.
La recidiva a carico del sistema nervoso centrale è frequentemente osservata nei pazienti con tumore NSCLC EGFR-positivo, ed è associata a una prognosi particolarmente sfavorevole.
Circa un quarto dei casi globali di cancro al polmone presentano mutazioni nel gene EGFR; in Asia il tasso è superiore al 40%.
In studi precedenti Tagrisso aveva prolungato la sopravvivenza nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule EGFR-mutato, naive-al-trattamento mostrando un miglioramento rispetto ad altri farmaci della classe, inclusi Iressa ( Gefitinib ) e Tarceva ( Erlotinib ). ( Xagena )
Fonte: European Society for Medical Oncology ( ESMO ) Virtual Meeting, 2020
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