Flusso sanguigno cerebrale a riposo: un potenziale biomarcatore degli effetti di HIV sul cervello
Il virus HIV entra nel cervello poco dopo l’infezione causando danno neuronale e disfunzione di microglia/astrociti che portano a declino neuropsicologico.
E’ stato esaminato l’impatto del virus HIV sul flusso sanguigno cerebrale a riposo all’interno dei nuclei lenticolari e della corteccia visuale.
È stata utilizzata una particolare risonanza magnetica arteriosa per misurare il flusso sanguigno cerebrale a riposo in 33 soggetti HIV+ e in 26 HIV-.
Il flusso sanguigno cerebrale a riposo nei nuclei lenticolari e nella corteccia visiva è risultato significativamente ridotto nei soggetti HIV+ rispetto a quelli HIV-.
I soggetti HIV+, inclusi quelli senza declino neuropsicologico, hanno mostrato un ridotto flusso sanguigno cerebrale a riposo nei nuclei lenticolari ( p=0.02 ) e nella corteccia visuale ( p=0.001 ) rispetto ai controlli HIV-.
Una progressione temporale del coinvolgimento cerebrale si è manifestata con un flusso sanguigno cerebrale a riposo dei nuclei lenticolari significativamente ridotto sia per i soggetti con infezione da HIV acuta/precoce ( inferiore a 1 anno dalla sieroconversione ) e cronica, mentre il flusso sanguigno cerebrale a riposo nella corteccia visuale è diminuito solo per i soggetti con infezione da HIV cronica.
In conclusione, il flusso sanguigno cerebrale a riposo è un biomarcatore per valutare il virus HIV a livello cerebrale.
Le riduzioni del flusso sanguigno cerebrale a riposo che si verifica poco dopo la sieroconversione riflette il danno neuronale o vascolare tra i soggetti HIV+ che non manifestano ancora declino neuropsicologico. ( Xagena_2009 )
Ances BM et al, Neurology 2009; 73: 702-708
Link: MedicinaNews.it
Neuro2009 Inf2009