Allergie ai farmaci: da cosa dipendono.

A cura del Prof. G. Patriarca, Serv. Allergologia, Pol. Gemelli, Roma

La patogenesi delle reazioni allergiche ai farmaci coinvolge tutte e quattro le immunoreazioni patogene di Gell e Coombs, anche se nella stragrande maggioranza dei casi predominano quelle di I tipo (mediate da anticorpi IgE) o quelle di IV tipo (mediate dai linfociti): le reazioni di quest'ultimo tipo stanno ormai diventando le più frequenti in assoluto.
In genere il farmaco o un suo derivato metabolico in forma di aptene si lega alle proteine sieriche circolanti o alle membrane cellulari: tali molecole vengono poi presentate dai macrofagi ai linfociti e inducono (nei soggetti predisposti) la produzione di IgE specifiche (immunoreazioni di I tipo) o anticorpi di classe IgG (reazioni di II tipo) o immunocomplessi (reazioni di III tipo) o reazioni di tipo ritardato coinvolgendo i linfociti T. Può inoltre verificarsi, nello stesso soggetto, la contemporanea presenza di immunoreazioni di I e IV tipo.
Il meccanismo delle reazioni pseudoallergiche è invece a tutt'oggi controverso. Per quanto riguarda i FANS è stato ipotizzato che, causando essi un'inibizione della cicloossigenasi II (COX II), siano responsabili di un aumentato livello di leucotrieni che causano broncospasmo.
Per tutti gli altri farmaci coinvolti in PAR si è ipotizzato che vi possa essere una liberazione diretta dei mediatori chimici contenuti nei mastociti (forse alla base di questo meccanismo vi è un'instabilità della membrana mastocitaria), oppure che vi sia un'attivazione della via alternativa del complemento, o che vi possa essere uno sbilanciamento del sistema ciclo-ossigenasico lipossigenasico.