A cura di: Dott.ssa Cinzia Farì
Negli ultimi anni sono stati riconosciuti numerosi allergeni, d'origine vegetale ed animale, negli ambienti domestici e lavorativi precedentemente poco o per nulla rappresentati nel nostro paese. Infatti, la comparsa dell'ambrosia in nord Italia per disseminazione accidentale, (precedentemente assai diffusa negli Stati Uniti e in Canada e poi qui giunta per importazione di granaglie) ha indotto la comparsa di patologie allergiche da essa scatenate; ricordiamo in particolare che il propagarsi e l'importazione di piante ornamentali provenienti da altre parti del mondo hanno determinato un'importante variazione dei pollini nell'aria che respiriamo. La casuarina, pianta esotica dell'Oceania, nota come pino dell'Australia, è diventata una delle principali cause di pollinosi in Sardegna, dove è stata piantata a fini ornamentali in molti giardini in quanto assai resistente alla siccità ed al freddo. Inoltre il cedro giapponese , responsabile di molta pollinosi in oriente, lo è di recente anche nel nostro paese poiché presente come pianta ornamentale nei giardini e nelle case.
Si segnalano anche casi di monosensibilizzazione ai pollini di mercorella, assai presente ormai nelle zone costiere mediterranee (Corsica, Sardegna , Liguria…) con pollinazione anche in inverno ed è spesso causa di rinite e/o asma in soggetti a torto ritenuti non allergici.Si ricordano poi i pollini di piante e fiori d'appartamento.
Vi sono poi molti allergeni vegetali non pollinici che derivano dal fusto, dalle foglie e dai petali di piante ornamentali che agiscono per contatto come per esempio il ficus benjamina, il cui lattice si unisce alla polvere di casa e si diffonde nell'ambiente provocando episodi d'allergia respiratoria.Tali allergeni cross reagiscono anche con il lattice di gomma e con frutti tropicali (kiwi, banana , avocado). Sono altresì in grado di provocare allergie respiratorie anche la stella di Natale, la diffembechia, l'edera, il tulipano, il garofano, lo spatifillo E' nece ssario ricordare queste "novità" onde evitare di etichettare come soggetto non allergico colui il quale, benché sintomatico, non ha positività per i comuni test allergometrici e pertanto non trattato e curato come un soggetto allergico.
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