Spondilite anchilosante: il trattamento con Secukinumab ha dimostrato assenza di progressione radiologica a 4 anni


Sono stati presentati i nuovi dati a lungo termine su Secukinumab ( Cosentyx ) nei pazienti con spondilite anchilosante.
I dati hanno mostrato, per la prima volta nella storia dei farmaci biologici, che quasi l’80% dei pazienti con spondilite anchilosante, trattati con Secukinumab non presenta progressione radiologica ( mSASSS minore di 2 ) della colonna vertebrale a 4 anni.
I nuovi dati hanno inoltre confermato un miglioramento costante dei segni e dei sintomi in quasi l’80% dei pazienti a fronte di un profilo di sicurezza di Secukinumab favorevole e coerente.

Secukinumab è il primo inibitore di IL-17A interamente umano approvato per il trattamento della spondilite anchilosante, dell’artrite psoriasica e della psoriasi.
Secukinumab è un trattamento mirato che inibisce nello specifico la citochina IL-17A, la quale riveste un ruolo significativo nella patogenesi di queste patologie.

MEASURE 1 è uno studio multicentrico, randomizzato, controllato verso placebo, di fase III della durata di 2 anni volto a valutare l’efficacia e la sicurezza di Secukinumab nei pazienti con spondilite anchilosante in fase attiva.
In totale 290 pazienti su 371 hanno completato lo studio, e successivamente tali pazienti sono stati invitati a entrare in un periodo di estensione di 3 anni.
Gli endpoint primari hanno valutato la superiorità di Secukinumab rispetto al placebo alla settimana 16 nella percentuale di pazienti che ottenevano un miglioramento di almeno il 20% nei criteri di risposta ASAS 20 ( criteri di risposta Assessment of Spondyloarthritis International Society ).
Dalla settimana 16, i pazienti nel braccio del placebo dello studio sono stati nuovamente randomizzati al trattamento con Secukinumab 75 mg o 150 mg in base alla risposta ASAS 20; per i non-responder il passaggio è avvenuto alla settimana 16 e per i responder alla settimana 24.

Tra i pazienti che hanno partecipato allo studio, in quasi l’80% è stata dimostrata assenza di progressione radiologica nelle 208 settimane di trattamento, in termini di misurazioni radiografiche in base al punteggio mSASSS ( Stoke Ankylosing Spondylitis Spinal Score ) modificato.
L'assenza di progressione strutturale della spondilite anchilosante è stata accompagnata da risultati duraturi nelle misurazioni del dolore riferite dai pazienti, con più del 75% dei pazienti che a 4 anni aveva conservato una risposta ASAS 20.

Il profilo di sicurezza del secukinumab ha mostrato di essere coerente con quello osservato negli studi clinici in diverse indicazioni.

La spondilite anchilosante fa parte di una famiglia di patologie infiammatorie croniche che comprendono anche l’artrite psoriasica. Solitamente provoca una grave compromissione della mobilità della colonna vertebrale e della funzionalità fisica, con ripercussioni sulla qualità di vita. Nella maggior parte dei casi, esordisce in pazienti, in particolare di sesso maschile, di età compresa tra i tredici e i venti anni.
I familiari dei soggetti affetti da spondilite anchilosante presentano un rischio maggiore di sviluppare la malattia.

La spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria cronica che causa dolore e rigidità vertebrale e articolare che, se non adeguatamente gestita, può portare a una significativa perdita di mobilità.
Molti pazienti affetti da spondilite anchilosante rispondono in modo non-adeguato agli standard attuali di cura con farmaci anti-TNF.
Nei casi più gravi può avvenire la fusione tra colonna vertebrale e articolazioni soprastanti il coccige.
Per seguire la progressione della spondilite anchilosante e l’efficacia del trattamento occorre eseguire radiografie, tomografia computerizzata o risonanza magnetica della colonna vertebrale o delle articolazioni sacroiliache.

Il miglioramento dei sintomi di spondilite anchilosante è valutato in base ai criteri di risposta ASAS ( ASAS 20 ), definiti come un miglioramento di almeno il 20% e un miglioramento assoluto di almeno 10 unità su una scala da 0 a 100 mm in almeno tre dei seguenti parametri: miglioramento della flessibilità, del dolore notturno, della capacità di svolgere particolari attività, della rigidità mattutina e assenza di peggioramento della patologia.
La percentuale di pazienti che raggiungono una risposta ASAS 20 è un approccio accettato per valutare l’efficacia dei trattamenti nella spondilite. ( Xagena_2017 )

Fonte: Novartis, 2017

Xagena_Medicina_2017