Insufficienza cardiaca e decadimento cognitivo negli anziani di età uguale o superiore a 70 anni


L’insufficienza cardiaca rappresenta una delle patologie croniche maggiormente debilitanti nell’età avanzata. Sebbene la relazione tra scompenso cardiaco e funzionalità renale ed epatica sia stata studiata in maniera approfondita, la relazione tra decadimento cognitivo e insufficienza cardiaca ha ricevuto minor attenzione.
E’ stata compiuta una revisione di alcuni dei maggiori studi che hanno analizzato questa relazione. Inoltre è stato analizzato il rapporto tra decadimento cognitivo e scompenso cardiaco in uno studio di comunità di ampie dimensioni su soggetti anziani di età maggiore o uguale a 70 anni.

I dati dell’analisi sono tratti dallo studio AHEAD ( Asset and Health Dynamics among the Oldest Old ), uno studio di comunità condotto negli Stati Uniti e che ha coinvolto 7.023 persone.
I soggetti partecipanti hanno fornito informazioni su variabili demografiche, di salute, e funzionali. Essi hanno, inoltre, completato una breve batteria di funzioni cognitive basate su MMSE ( Mini-Mental State Exam ) e su TICS ( Telephone Interview for Cognitive Status ). I partecipanti troppo debilitati per partecipare potevano designare un intervistatore delegato per completare tutte le valutazioni, eccezion fatta per quelle relative alle misurazioni dell’umore e della performance cognitiva. Tuttavia, essi hanno fornito stime globali della funzione cognitiva dei partecipanti.

E’ stata osservata una forte associazione tra funzione cognitiva e condizione cardiaca; i soggetti affetti da insufficienza cardiaca hanno ottenuto risultati peggiori rispetto ai soggetti con altre patologie cardiache e quelli non-affetti da patologia cardiaca.

In un modello multivariato, l’associazione tra condizione cardiaca e punteggio cognitivo globale sulle misurazioni di performance non è risultato più statisticamente significativa, tuttavia l’associazione è rimasta forte quando le attività di vita quotidiana e le attività lavorative quotidiane costituivano gli outcome principali.

I reporter delegati hanno mostrato che i partecipanti con scompenso cardiaco presentavano una maggior compromissione nelle capacità organizzative rispetto agli altri due gruppi di studio, mentre non hanno riportato differenze in termini di funzione mnemonica.

Dallo studio è emerso che c’è un’associazione tra funzione cognitiva e insufficienza cardiaca, ma l’associazione non è più evidente quando viene controllata per covariate chiave e il campione include soggetti con scompenso cardiaco lieve.
I pazienti affetti da una più grave insufficienza cardiaca non sono in grado di completare le misurazioni di performance cognitiva; ciò sta ad indicare che gli studi precedenti hanno sottostimato la gravità del decadimento nelle fasi terminali dello scompenso cardiaco.
Il decadimento cognitivo nell’insufficienza cardiaca sembrerebbe coinvolgere domini in maniera più ampia di quanto riscontrato nelle demenze comunemente descritte come corticali, come la malattia di Alzheimer. ( Xagena_2010 )

Turvey CL et al, Minerva Psichiatrica 2010;51:53-71

Link: AlzheimerOnline.net

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