Sindrome coronarica acuta: eventi avversi cardiaci nei pazienti ad alto rischio nonostante il trattamento aggressivo
Lo studio SYNERGY di confronto tra Enoxaparina ( Clexane/Lovenox ) e l’Eparina non-frazionata nei pazienti con sindromi coronariche acute, ad alto rischio, ha mostrato che l’Enoxaparina non è inferiore all’Eparina non-frazionata nel ridurre la morte o l’infarto miocardico non fatale a 30 giorni.
I Ricercatori del SYNERGY Trial hanno valutato il rischio a 6 mesi e ad 1 anno.
Un totale di 9.978 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Enoxaparina o Eparina non-frazionata.
L’outcome a 6 mesi consisteva in mortalità, infarto miocardico non fatale, procedure di rivascolarizzazione, ictus; l’esito ad un anno era rappresentato dalla mortalità per tutte le cause.
L’analisi a sei mesi è stata compiuta su 9.957 pazienti ( 99.8% ), mentre quella ad 1 anno su 9.608 ( 96.3% ); il 5.4% ( n = 541 ) dei pazienti è morto a 6 mesi ed il 7.4% ( n = 739 ) ad 1 anno.
A 6 mesi, l’incidenza di mortalità nel gruppo su Enoxaparina è stata del 17.6% ( n = 872 ) contro il 17.8% ( n = 884 ) del gruppo su Eparina non-frazionata ( hazard ratio, HR = 0.98 ).
Ad un anno la percentuale di mortalità per tutte le cause è risultata simile nei due gruppi di trattamento: 7.6% per Enoxaparina e 7.3% per l’Eparina non-frazionata.
Lo studio SYNERGY ha dimostrato che i pazienti ad alto rischio con sindromi coronariche acute, continuano a presentare eventi avversi cardiaci nel corso del follow-up nonostante il trattamento aggressivo, senza distinzione di efficacia tra Enoxaparina ed Eparina non-frazionata. ( Xagena_2005 )
Mahaffey KW et al, JAMA 2005; 294: 2594-2600
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XagenaFarmaci_2005