Ospedalizzazione per infarto miocardico: la terapia con gli inibitori dell'HMG-CoA reduttasi non dovrebbe essere interrotta
E' stato ipotizzato che la sospensione della terapia con le statine ( anche noti come inibitori dell'HMG-CoA reduttasi ) durante la sindrome coronarica acuta possa ridurre i benefici del pretrattamento.
I Ricercatori del National Registry of Miocardial Infarction hanno compiuto uno studio osservazionale, confrontando le caratteristiche cliniche e demografiche e l'outcome ( esito ) ospedaliero nei pazienti con NSTEMI ( infarto miocardico senza sopraslivellamento ST ), arruolati nel National Registry of Miocardial Infarction 4.
Tra i 13.871 pazienti trattati con le statine prima del ricovero ospedaliero, il 35,1% ha interrotto l'assunzione di questi farmaci durante le prime 24 ore di ospedalizzazione.
Questi pazienti hanno presentato un aumento di morbidità e di mortalità ospedaliera rispetto ai pazienti che hanno continuato la terapia.
L'interruzione dell'assunzione delle statine ha comportato infatti un aumento nell'incidenza di insufficienza cardiaca, aritmie ventricolari, shock e morte.
La sospensione della terapia con statine nelle prime 24 ore di ospedalizzazione per infarto miocardico senza sopraslivellamento ST è associata ad outcome ospedaliero non favorevole.
Gli Autori ritengono che sulla base delle attuali conoscenze la terapia con statine dovrebbe essere continuata durante l'ospedalizzazione nei pazienti con sindromi coronariche acute. ( Xagena_2004 )
Spencer FA et al, Arch Intern Med 2004; 164: 2162-2168
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XagenaFarmaci_2004