Sindrome coronarica acuta e malattia renale cronica: maggiore efficacia di Brilique rispetto a Plavix


La ridotta funzionalità renale è associata ad una prognosi più sfavorevole e all'aumento del rischio emorragico nei pazienti con sindromi coronariche acute, e può quindi modificare il rapporto tra rischio e beneficio della terapia antipiastrinica.

Nello studio PLATO ( Platelet Inhibition and Patient Outcomes ), Ticagrelor ( Brilinta, Brilique ), rispetto a Clopidogrel ( Plavix ), ha ridotto l'endpoint primario composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico e ictus a 12 mesi, ma con tassi simili di emorragia grave.

Nello studio sono stati resi disponibili i livelli di creatinina sierica in 15.202 ( 81.9% ) pazienti con sindrome coronarica acuta al basale, ed è stata calcolata la clearance della creatinina, stimata con l'equazione di Cockcroft Gault.

Nei pazienti con insufficienza renale cronica ( clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min, n=3.237 ), Ticagrelor rispetto a Clopidogrel ha ridotto significativamente l'endpoint primario dal 22% al 17.3% ( hazard ratio, HR=0.77 ), con una riduzione del rischio assoluto maggiore rispetto a quella dei pazienti con normale funzionalità renale ( n=11.965 ): 7.9% versus 8.9% ( HR=0.90 ).

Nei pazienti con malattia renale cronica, Ticagrelor ha ridotto la mortalità totale ( 10% versus 14%, HR=0.72 ). I tassi di sanguinamento maggiore, sanguinamento fatale e sanguinamento maggiore correlato a bypass non-coronarico non sono risultati significativamente differenti tra i 2 gruppi randomizzati ( 15.1% versus 14.3%, HR=1.07; 0.34% versus 0.77%, HR=0.48; e 8.5% versus 7.3%, HR=1.28 ).

Le interazioni tra clearance della creatinina e trattamento randomizzato su una qualsiasi delle variabili di esito non sono state significative.

In conclusione, nei pazienti con sindrome coronarica acuta e malattia renale cronica, Ticagrelor, rispetto a Clopidogrel, ha significativamente ridotto gli endpoint di ischemia e mortalità, senza un significativo aumento del sanguinamento maggiore, ma con aumento numerico delle emorragie non-correlate alla procedura. ( Xagena_2010 )

James S et al, Circulation 2010; 122: 1056-1067



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