Fibrillazione atriale: il controllo della frequenza presenta dei vantaggi rispetto al controllo del ritmo sinusale


Esistono due approcci al trattamento della fibrillazione atriale: uno è la cardioversione e successivo trattamento con farmaci antiaritmici per il mantenimento del ritmo sinusale, mentre l'altro consiste nell'impiego di farmaci che controllano la frequenza a livello del nodo atrio-ventricolare ( AV ), evitando il passaggio degli impulsi a livello ventricolare ma lasciando inalterata la fibrillazione striale.
Lo studio multicentrico AFFIRM ( The Atrial Fibrillation Follow-up Investigation of Rhythm Management ), ha confrontato i due approcci.
Sono stati arruolati 4.060 pazienti di età media 69,7+/-9 anni.
Il 70,8% di questi presentava una storia di ipertensione , ed il 38,2% aveva una malattia coronarica.
Tra i 3.311 pazienti a cui è stato eseguito un ecocardiogramma, il 64,7% presentava un allargamento dell'atrio sinistro, mentre il 26% presentava una disfunzione della funzione ventricolare sinistra .
Nel gruppo dei pazienti assegnati alla terapia del controllo del ritmo ci sono stati 356 morti e 310 tra coloro che sono stati sottoposti a controllo della frequenza a livello del nodo AV ( mortalità a 5 anni, 23,8% e 21,3%, rispettivamente; hazard ratio: 1,15 , 0,99-1,34; p=0.08).
E' stata osservata una maggiore ospedalizzazione ed una più alta incidenza di reazioni avverse nel gruppo con controllo del ritmo sinusale.
Lo studio AFFIRM ha mostrato che il controllo della frequenza offre nel trattamento della fibrillazione atriale diversi vantaggi rispetto al controllo del ritmo :

- migliore sopravvivenza
- ridotto rischio di effetti indesiderati.

Il trattamento con farmaci anticoagulanti dovrebbe essere mantenuto nel lungo periodo nei pazienti ad alto rischio. ( Xagena 2002 )

AFFIRM Investigators, N Engl J Med 2002 ; 347 : 1825 - 1833