I pazienti ipertiroidei che sviluppano fibrillazione atriale di nuova insorgenza sono a rischio di ictus
L’ipertiroidismo è una delle più comuni, reversibili, cause di fibrillazione atriale.
Il rischio di ictus ischemico nei pazienti affetti da ipertiroidismo non è ben definito.
Uno studio prospettico, condotto in Cina, presso l’University of Hong Kong, ha esaminato l’incidenza e i predittori clinici di ictus ischemico nei pazienti con fibrillazione atriale indotta dall’ipertiroidismo ( n=160 ).
E’ stata anche studiata una coorte di pazienti ipertiroidei senza fibrillazione atriale ( n=160 ) ed una coorte di pazienti con fibrillazione atriale ma senza ipertiroidismo ( n=160 ).
Ad 1 anno, 86 pazienti ipertiroidei con fibrillazione atriale ( 54% ) e 92 pazienti con fibrillazione atriale non-tiroidea ( 58% ) hanno presentato conversione a ritmo sinusale, farmacologica o spontanea ( p=0.2 ).
L’ictus ischemico è stato riscontrato in 15 pazienti ipertiroidei con fibrillazione atriale ( 9.4% ) contro 5 pazienti con fibrillazione atriale non di origine tiroidea ( 3.1%; p=0.02 ), e in 1 paziente ipertiroideo senza fibrillazione atriale ( 0.6%; p<0.001 ).
Inoltre, la maggioranza degli ictus ischemici ( >70% ) nei pazienti con fibrillazione atriale si è presentata entro i primi 30 giorni dalla manifestazione dell’aritmia, mentre la fibrillazione atriale era ancora presente.
L’analisi di regressione secondo Cox ha mostrato che l’ipertiroidismo ( hazard ratio, HR=3.5; p=0.03 ) e la fibrillazione atriale persistente ( HR=13; p<0.01 ) erano in grado di predire il presentarsi di ictus ischemico; la terapia con Warfarin ( Coumadin ) ha ridotto il rischio di ictus ischemico ( HR=0.17; p=0.02 ).
In conclusione, i pazienti ipertiroidei che presentano fibrillazione atriale di nuova insorgenza, sono ad aumentato rischio di ictus ischemico durante la fase iniziale di presentazione. Questo dovrebbe indurre a far uso precoce della terapia di anticoagulazione nei pazienti con ipertiroidismo e fibrillazione atriale. ( Xagena_2009 )
Siu C-W et al, Heart Rhythm 2009; 6: 169-173
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