Adulti con malattia cardiaca congenita e aritmie atriali


Gli adulti con lesioni cardiache congenite costituiscono un crescente gruppo di pazienti con malattie cardiovascolari.

Ricercatori della McGill University Health Center e del Jewish General Hospital, a Montreal in Canada, hanno ipotizzato che le aritmie atriali aumentano con l’età e peggiorano gli outcome di salute in questa popolazione.

È stata condotta un’analisi di prevalenza, di rischio nel corso della vita, di mortalità e morbilità associati ad aritmie atriali in adulti con malattie cardiache congenite dal 1983 al 2005.

In 38.428 adulti con malattia cardiaca congenita nel 2005, 5.812 presentavano aritmie atriali.

In generale, il rischio a 20 anni di sviluppare aritmia atriale è stato del 7% nel paziente di 20 anni e del 38% in quello di 50 anni.

Più del 50% dei pazienti con malattia cardiaca congenita grave che ha raggiunto i 18 anni ha sviluppato aritmie atriali entro i 65 anni.

Tra i pazienti con malattia cardiaca congenita, l’hazard ratio di qualunque evento avverso in quelli con aritmie atriali rispetto a quelli senza tali aritmie è stato pari a 2.50 ( P<0.0001 ), con circa il 50% di aumento della mortalità ( hazard ratio, HR=1.47; P<0.001 ), più del doppio del rischio di morbilità ( ictus o insufficienza cardiaca ) ( HR=2.21; P<0.001 ) e il triplo del rischio di interventi cardiaci ( HR=3; P<0.001 ).

In conclusione, le aritmie atriali si sono manifestate nel 15% degli adulti con malattia cardiaca congenita.
L’incidenza nel corso della vita è aumentata in modo stabile con l’età ed è risultata associata a un raddoppio del rischio di eventi avversi. ( Xagena_2009 )

Bouchardy J et al, Circulation 2009;120: 1679-1686



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Cardio2009