Diagnosi di aritmia: la valutazione farmacologica


La valutazione farmacologica presenta un certo numero di indicazioni nella diagnosi di aritmia. Essa è utilizzata per una serie di scopi diagnostici, tra cui la diagnosi di sincope correlata a bradicardia durante le analisi non-invasive quali l’adenosin trifosfato ( ATP ) per la diagnosi di sincope vasovagale, oppure per la diagnosi della sindrome del nodo del seno o per l’infusione di Isoproterenolo durante il tilt test potenziato per indurre una sincope vasovagale, durante lo studio elettrofisiologico del blocco atrio-ventricolare ( AV ) infrahissiano o della sindrome del nodo del seno in seguito ad iniezione di Ajmalina, od ancora per comprendere se la sindrome del nodo del seno o il blocco AV soprahissiano sono reversibili in seguito a somministrazione di Atropina e sono correlati ad un riflesso vagale.

La valutazione farmacologica è inoltre utilizzata per la diagnosi di tachicardia sopraventricolare e ventricolare; l’Isoproterenolo viene ampiamente utilizzato, generalmente durante gli studi di elettrofisiologia. L’infusione di Isoproterenolo è necessaria durante l’aritmia correlata all’esercizio fisico, in corso di cardiomiopatia aritmogenica del ventricolo destro, di tachicardia ventricolare idiopatica e di cardiomiopatia dilatativa idiopatica.

L’ATP può essere utilizzato per indurre una fibrillazione atriale di tipo vagale e può essere utile per differenziare tra un rigurgito attraverso una via accessoria ed una tachicardia da rientro nodale.

La valutazione farmacologica viene utilizzata per l’individuazione di alcune patologie associate a rischio di morte improvvisa e per definire la prognosi. L’infusione di Isoproterenolo è necessaria nella sindrome da preeccitazione per valutare l’accorciamento del periodo refrattario accessorio. L’iniezione di Ajmalina o di Flecainide è di fondamentale importanza nei familiari dei pazienti affetti da sindrome di Brugada per l’individuazione della patologia stessa. ( Xagena_2010 )

Brembilla-Perrot B, Minerva Cardioangiologica 2010;58: 505-517



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