Antiaritmici: Cordarone a base di Amiodarone, avvertenze


Il Cordarone, il cui principio attivo è l'Amiodarone, viene somministrato per via endovenosa quando è richiesta una risposta rapida, negli altri casi la somministrazione è per bocca.

Il Cordarone, un antiaritmico di classe III, trova indicazione come terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari ( parossistiche e non-parossistiche ), extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale, tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di sindrome di Wolff-Parkinson-White, extrasistoli e tachicardie ventricolari.



- Somministrazione per via endovenosa

La somministrazione per iniezione endovenosa è generalmente sconsigliata a causa dei rischi emodinamici ( ipotensione grave, collasso cardiocircolatorio ); è quindi preferibile, ogni qualvolta sia possibile, la somministrazione per infusione venosa. L'iniezione endovenosa deve essere limitata alle situazioni d'urgenza, e nei casi in cui le altre terapie alternative abbiano fallito e deve essere utilizzata solo in Unità di rianimazione cardiologica e sotto monitoraggio continuo ( ECG, pressione sanguigna ). Il dosaggio è di circa 5 mg/kg peso corporeo in un tempo non-inferiore a 3 minuti. L'iniezione endovenosa non deve essere ripetuta nei 15 minuti che seguono la prima iniezione anche se quest'ultima è stata solo di 1 fiala ( rischio di collasso irreversibile ). Non devono essere iniettati altri prodotti nella stessa linea. Se si deve continuare il trattamento, si deve utilizzare l'infusione venosa.

- Incompatibilità

Cordarone è incompatibile con Aminofillina, Eparina e soluzioni di Sodio cloruro.

- Sostanze plastificanti

L'uso di apparecchiature e dispositivi medici contenenti sostanze plastificanti quali DEHP ( di-2-etilfenilftalato ) può determinarne il rilascio in presenza di Amiodarone. Per minimizzare l'esposizione del paziente a DEHP, la diluizione finale di Amiodarone per infusione deve essere preferibilmente somministrata tramite supporti non-contenenti DEHP.

- Funzionalità polmonare

Viene raccomandato il controllo periodico della funzionalità polmonare; in caso di comparsa di tosse non-produttiva, dispnea isolata o associata a un decadimento dello stato generale ( affaticamento, dimagrimento ), febbre, è indicato un controllo radiografico polmonare e, se necessario, gli opportuni accertamenti clinici e strumentali. In caso di tossicità polmonare occorre prendere in considerazione la necessità di ridurre o sospendere il trattamento con Amiodarone, impostando una terapia cortisonica. Il tempo di insorgenza della tossicità polmonare può essere molto variabile ( da alcuni giorni a mesi ) e che in molti casi un ritardo nella diagnosi può determinare esito fatale.

- Alterazioni cardiache

Sono stati segnalati insorgenza di nuove aritmie o peggioramento di aritmie trattate, talvolta fatali. È importante, ma difficile, differenziare una perdita di efficacia del farmaco da un effetto proaritmico, in ogni caso questo è associato a un peggioramento della condizione cardiaca. Gli effetti proaritmici sono segnalati più raramente con Amiodarone che con altri antiaritmici e generalmente si presentano nel contesto di fattori che prolungano l'intervallo QT come interazioni con altri farmaci e/o disturbi elettrolitici.

- Disturbi epatici

Viene raccomandato uno stretto monitoraggio della funzionalità epatica ( transaminasi ) all'inizio della terapia con Amiodarone, e con regolarità durante il trattamento. Si possono verificare disordini epatici acuti ( inclusa grave insufficienza epatocellulare o insufficienza epatica, a volte fatale ) e disordini epatici cronici con Amiodarone per via orale e endovenosa e entro le prime 24 ore dalla somministrazione endovenosa. Pertanto, la dose di Amiodarone deve essere ridotta o il trattamento interrotto se l'aumento delle transaminasi è superiore a 3 volte il limite superiore della norma. I segni clinici e biologici dei disordini epatici cronici dovuti ad Amiodarone per via orale possono essere minimi ( epatomegalia, aumento delle transaminasi fino a 5 volte il valore corrispondente al limite superiore della norma ) e reversibili con la sospensione del trattamento, tuttavia sono stati riportati casi con esito fatale. In caso di epatomegalia o sospetta colestasi il farmaco dovrebbe essere tempestivamente interrotto e il paziente sottoposto a controllo ecografico. Per questi motivi il farmaco non può essere utilizzato nei pazienti con evidenti segni clinici e di laboratorio di epatopatia in atto; nei casi più lievi esso potrà essere impiegato solo quando indispensabile e dovrà essere sospeso allorché si manifesti un peggioramento del danno epatico.

- Interazioni farmacologiche

Non è raccomandato l'uso concomitante di Amiodarone con i seguenti farmaci: betabloccanti, calcioantagonisti che riducono la frequenza cardiaca ( Verapamil, Diltiazem ), lassativi stimolanti che possono causare ipopotassiemia.

- Gravidanza e allattamento

L'Amiodarone è controindicato in gravidanza eccetto il caso in cui il beneficio superi il rischio, a causa dei suoi effetti sulla tiroide del feto. Quantità significative di Amiodarone vengono escrete nel latte materno; l'allattamento naturale è pertanto controindicato alle pazienti trattate con il farmaco.

- Associazione con statine

Viene raccomandato di usare una statina non-metabolizzata dal CYP 3A4 quando co-somministrata con Amiodarone ( Xagena_2025 )

Fonte: AIFA, 2025

XagenaMedicina_2025