Disfunzione del nodo del seno trattata con pacemaker: relazione tra prolungata durata del QRS e mortalità


La prolungata durata del QRS è un importante indicatore prognostico di morte e di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica.

Non è nota invece la relazione tra durata del QRS al basale e morte ed ospedalizzazione per scompenso cardiaco nei pazienti con disfunzione del nodo del seno che richiedono impianto di pacemaker.

I Ricercatori dello studio MOST ( Mode Selection Trial ) hanno analizzato la durata del QRS al basale prima dell’impianto di un pacemaker.

Lo studio MOST, ha confrontato il pacing ventricolare con il pacing bicamerale nella disfunzione del nodo del seno.

Nel 23,4% dei pazienti la durata del QRS al basale era maggiore o uguale a 120 ms, ed era associata all’età avanzata, ad una più bassa frazione d’eiezione, alla cardiomiopatia e ad una precedente insufficienza cardiaca.

Al modello di Cox la durata del QRS maggiore o uguale a 120 ms rappresentava un forte predittore indipendente di morte ( hazard ratio: 1,35; p = 0,010 ), ma non di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.

Il rischio di morte è aumentato con l’aumentare della durata del QRS da 60 a 120 ms.

Questo studio ha dimostrato che la durata del QRS maggiore o uguale a 120 ms è associata ad un aumentato rischio di morte durante terapia con pacemaker della disfunzione del nodo del seno. ( Xagena_2005 )

Sweeney MO et al, Circulation 2005; 111: 2418-2423



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XagenaFarmaci_2005