Pazienti ad alto rischio con sindrome del QT lungo: denervazione simpatica cardiaca
La gestione dei pazienti con sindrome del QT lungo, in cui il trattamento con beta-bloccanti non previene gli eventi cardiaci, è complessa.
Ricercatori coordinati da Peter J Schwartz, Università di Pavia , hanno valutato nel lungo periodo l'efficacia della denervazione simpatica del cuore sinistro in un gruppo di pazienti ad alto rischio.
Sono stati identificati 147 pazienti con sindrome del QT lungo.
Questi pazienti erano, per quasi la totalità, sintomatici ( 99% ); il 48% aveva avuta un arresto cardiaco.
Il 75% dei pazienti trattati con beta-bloccanti erano sintomatici.
Dopo la denervazione simpatica il 46% dei pazienti è rimasto asintomatico.
La sincope si è presentata nel 31%, l'arresto cardiaco abortito nel 16%, e la morte improvvisa nel 7%.
E' stato anche osservata una riduzione dal 55% all'8% dei pazienti con più di 5 eventi cardiaci.
La denervazione simpatica del cuore sinistro è risultata più efficace nei pazienti con LQT1 e LQT3.
Secondo gli Autori la denervazione simpatica del cuore sinistro, seppur associata ad una significativa riduzione nell'incidenza di arresto cardiaco abortito e sincope nei pazienti ad alto rischio, non garantisce nel lungo periodo un'efficacia completa.
Pertanto la denervazione simpatica dovrebbe essere presa in considerazione nei pazienti con sincope ricorrente nonostante il beta-blocco e nei pazienti con defibrillatore impiantabile che sperimentano frequenti episodi aritmici. ( Xagena_2004 )
Schwartz PJ et al, Circulation 2004 ; 109 : 1826-1833
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