Prevalenza e cause dell’esito fatale nell’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale


Sono state studiate a livello multicentrico l’incidenza e le cause di morte durante o come conseguenza dell’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale.

L’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale in genere è considerata sicura, ma sono state comunque osservate complicanze gravi, incluso l’esito fatale.

Utilizzando una serie di casi retrospettivi, sono stati raccolti i dati rilevanti per l’incidenza e la causa dei decessi intra- e post-procedurali osservati in pazienti sottoposti ad ablazione transcatetere della fibrillazione atriale tra il 1995 e il 2006 in 162 dei 546 Centri identificati nel mondo.

Sono stati osservati 32 casi fatali ( 0.98 per 1.000 pazienti ) durante le 45.115 procedure su 32.569 pazienti.

Le cause di morte includevano tamponamento cardiaco in 8 pazienti ( 1 oltre i 30 giorni ), ictus in 5 pazienti ( 2 oltre i 30 giorni ), fistola atrioesofagea in 5 pazienti, e polmonite massiva in 2 pazienti.

Infarto del miocardio, torsione di punta intrattabile, setticemia, arresto respiratorio improvviso, perforazione della vena polmonare extra-pericardica, occlusione di entrambe le vene polmonari laterali, emotorace e anafilassi sono risultati responsabili di una morte ciascuno, mentre asfissia da compressione tracheale secondaria a ematoma della succlavia, sanguinamento intracranico, sindrome da stress respiratorio acuto e perforazione esofagea da sonda ecocardiografica transesofagea intra-operatoria hanno causato un decesso tardivo ciascuno.

In conclusione, il decesso è una complicanza dell’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale che si presenta in 1 su 1.000 pazienti. ( Xagena_2009 )
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Cappato R et al, J Am Coll Cardiol 2009; 53: 1798-1803



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Cardio2009