A cura di Flavio Doni, UTIC Multimedica, Sesto San Giovanni, Milano
Il primo esame da eseguire in una persona che abbia disturbi che fanno sospettare un'aritmia è l'elettrocardiogramma (ECG). Molto spesso questa metodica è già sufficiente a fornire informazioni su natura e gravità dell'aritmia.
E' però possibile che l'ECG, in particolare se effettuato in assenza di disturbi, non dia informazioni adeguate.
In questo caso le indagini vanno approfondite effettuando un elettrocardiogramma dinamico (Holter): elettrocardiogramma che viene eseguito mediante un registratore a cassetta collegato al paziente con elettrodi adesivi. Esso consente di seguire l'andamento del ritmo cardiaco durante le varie attività svolte dal paziente durante la giornata e durante la notte (24 ore), permettendo di raccogliere informazioni molto dettagliate su natura e caratteristiche degli eventuali disturbi del ritmo cardiaco.
In alcuni casi un ulteriore approfondimento può essere ottenuto attraverso l'esecuzione di esami che favoriscano la comparsa di aritmie, permettendone una precisa identificazione.
Questi esami suppletivi vengono detti tests provocativi e comprendono:
- prova da sforzo al cicloergometro: permette di seguire il ritmo cardiaco durante le sollecitazioni indotte da uno sforzo massimale su una bicicletta;
- studio elettrofisiologico transesofageo: una metodica molto semplice che attraverso un piccolo catetere con elettrodi posizionato in esofago consente di registrare l'attività elettrica del cuore e di verificare la risposta del cuore alla stimolazione elettrica;
- studio elettrofisiologico endocavitario: ha le stesse finalità dell'esame precedente ma è più complesso e più accurato poichè il catetere viene collocato all'interno del cuore;
- tests farmacologici: prevedono la somministrazione di farmaci in grado di influenzare il ritmo del cuore in modo da verificare la presenza di risposte anormali.
Accanto a questi esami atti ad identificare le caratteristiche e la natura dell'aritmia vanno poi eseguite indagini mirate ad ricercare eventuali malattie del cuore o sistemiche, causa delle aritmie osservate. (E' possibile reperire ulteriori informazioni sull'argomento, visitando il sito aritmologia.net)
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