Fibrillazione atriale negli Stati Uniti periodo 1991-2000: a molti pazienti ad alto rischio di ictus non sono stati prescritti anticoagulanti
La fibrillazione atriale è la più comune aritmica cardiaca.
E' stato esaminato il trend nella terapia medica della fibrillazione atriale negli USA dal 1991 al 2000.
L'analisi è stata effettuata su 1355 visite, ricavate dal National Ambulatory Medical Care Survey.
L'impiego dei farmaci per il controllo della frequenza ( Digossina, betabloccanti, calcioantagonisti ) è diminuito passando dal 72% delle visite nel periodo 1991-1992 al 56% nel periodo 1999 - 2000.
A causare il forte calo la riduzione nell'impiego della Digossina ( dal 64% al 37% ).
L'uso dei betabloccanti e dei calcioantagonisti è rimasto immodificato.
Non è stato invece osservato alcun cambiamento nell'impiego dei farmaci per il controllo del ritmo sinusale.
L'uso dell'Amiodarone è aumentato, passando dallo 0,2% al 6,4%, mentre la Chinidina si è ridotta dal 5,0% allo 0,0%.
L'impiego degli anticoagulanti orali è aumentato ( dal 28% al 41% ), soprattutto nei pazienti di età superiore agli 80 anni ( dal 14% al 48% ).
Tuttavia nel periodo 1999-2000 solo il 46,5% dei pazienti ad alto rischio di ictus ha assunto anticoagulanti.
Da questa analisi emerge che nell'arco di tempo preso in esame l'impiego della Digossina nel trattamento della fibrillazione atriale si è ridotto senza alcun aumento nell'uso dei betabloccanti e dei calcioantagonisti.
L'Amiodarone ha sostituito la Chinidina nel controllo del ritmo sinusale.
A molti pazienti ad alto rischio di ictus non sono stati prescritti anticoagulanti. ( Xagena_2004 )
Fang MC et al, Arch Intern Med 2004; 164: 55 - 60
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