Dupilumab riduce il tasso di gravi esacerbazioni nell'asma a insorgenza tardiva


Dupilumab ( Dupexent ) è un anticorpo monoclonale umano in grado di inibire l’attività dell’interleuchina-4 ( IL-4 ) e dell’interleuchina-13 ( IL-13 ), due importanti proteine che svolgono un ruolo chiave nell’infiammazione di tipo 2.
Questo meccanismo d’azione comporta la riduzione dei biomarcatori tipici dell’infiammazione di tipo 2, inclusi i livelli di ossido nitrico esalato ( FeNO ), di immunoglobulina E e di eotassina-3.

LIBERTY ASTHMA QUEST è uno studio che ha dimostrato come il trattamento aggiuntivo di Dupilumab, al dosaggio di 200 mg e 300 mg a cadenza quindicinale, versus placebo, sia stato in grado di ridurre i tassi annuali di grave esacerbazione di malattia e di migliorare sia la FEV1 ( volume espiratorio massimo in un secondo ) pre-broncodilatazione che la qualità di vita in una popolazione di pazienti con asma non-controllata, moderato-grave.
Inoltre, era stato dimostrato che gli effetti del trattamento erano maggiori in presenza di valori iniziali più elevati dei biomarcatori di tipo 2 ( eosinofili nel sangue superiori a 150 cellule/microl o FeNO superiore a 25 ppb ).

L’obiettivo dell’analisi post-hoc di questo studio è stato quello di valutare l’efficacia di Dupilumab nei pazienti con asma a insorgenza tardiva ( superiore a 40 anni ) e con rapporto iniziale FEV1/FVC inferiore a 0.7 ( indicativo di ostruzione fissa delle vie aeree ) oppure superiore a 0.7

Rispetto al placebo, Dupilumab 200 mg e 300 mg a cadenza qundicinale è stato in grado di ridurre in modo significativo il tasso annuale di gravi esacerbazioni nei pazienti con asma a insorgenza tardiva e ostruzione fissa delle vie aeree ( -68.8% e -75.7%, rispettivamente ), come pure in quelli senza ostruzione fissa ( -55.1% e -50.7%, rispettivamente ).

Inoltre, i valori di FEV1 pre- e post-broncodilatazione, come pure i rapporti FEV1/FVC, sono risultati migliorati nei pazienti trattati con Dupilumab con asma a insorgenza tardiva e ostruzione fissa delle vie aeree a 12 settimane.
Risultati simili sono stati documentati anche a 1 anno.

Sono stati documentati miglioramenti più modesti della FEV1 pre-broncodilatazione a 12 settimane e a 1 anno nei pazienti con asma a insorgenza tardiva senza ostruzione fissa delle vie respiratorie. ( Xagena_2019 )

Fonte: American Thoracic Society (ATS) Conference, 2019

Xagena_Medicina_2019