La maggiore lunghezza dei telomeri nei leucociti nelle donne è associata a più alte concentrazioni plasmatiche di Vitamina-D
La Vitamina D è un potente inibitore della risposta proinfiammatoria e riduce il turnover dei leucociti.
La lunghezza dei telomeri dei leucociti è un predittore di malattia correlata all’invecchiamento e si riduce ad ogni ciclo cellulare e con l’aumentato stato infiammatorio.
Ricercatori del King’s College di Londra, in Gran Bretagna, hanno esaminato se le concentrazioni di Vitamina D fossero in grado di attenuare il tasso di accorciamento del telomero nei leucociti.
Le concentrazioni plasmatiche della Vitamina-D sono state misurate in 2.160 donne di età compresa tra 18 e 79 anni ( età media: 49,4 anni ) in una coorte, basata sulla popolazione, di gemelli.
La lunghezza del telomero nei leucociti è stata misurata mediante Southern blot.
L’età era negativamente correlata alla lunghezza dei telomeri ( r = -0,40; p<0.0001 ).
Le concentrazioni sieriche di Vitamina D sono risultate positivamente correlate alla lunghezza dei telomeri dei leucociti ( r = 0,07; p=0,001 ), e questa relazione è persistita dopo aggiustamento per l’età ( r = 0,09; p<0,0001 ) ed alle covariate ( età, stagione di misurazione della Vitamina D, stato menopausale, uso di terapia di sostituzione ormonale, ed attività fisica; p per trend = 0.0003 ).
La differenza riguardo alla lunghezza dei telomeri tra il più alto e il più basso terzile di Vitamina D, era di 107 paia di basi ( p = 0.0009 ), che è equivalente a 5 anni di invecchiamento dei telomeri.
Questa differenza era ulteriormente accentuata dall’aumentata concentrazione di proteina C-reattiva, che è una misura dell’infiammazione sistemica.
Le scoperte suggeriscono che più alte concentrazioni di Vitamina D, che sono facilmente modificabili mediante supplementi nutrizionali, sono associate ad una maggiore lunghezza dei telomeri nei leucociti.
La Vitamina-D, pertanto, esercita potenziali effetti benefici sull’invecchiamento e sulle malattie correlate all’età. ( Xagena_2007 )
Richards JB et al, Am J Clin Nutr 2007; 86:1420-1425
Link: MedicinaNews.it