Tumori cerebrali in bambini e adolescenti e rapporto con l’uso del telefono cellulare
È stato ipotizzato che i bambini e gli adolescenti potrebbero essere più vulnerabili rispetto agli adulti ai possibili effetti sulla salute dell’esposizione ai telefoni cellulari.
Uno studio ha valutato se l’uso di telefoni cellulari fosse associato a rischio di tumore cerebrale in bambini e adolescenti.
CEFALO è uno studio multicentrico caso-controllo condotto in Danimarca, Svezia, Norvegia e Svizzera che include tutti i bambini e gli adolescenti di età compresa tra 7 e 19 anni che hanno ricevuto diagnosi di tumore cerebrale tra il 2004 e il 2008.
Sono state effettuate interviste di persona a 352 pazienti ( tasso di partecipazione: 83% ) e 646 controlli ( tasso di partecipazione: 71% ) e ai loro genitori.
I controlli sono stati selezionati in modo casuale da registri di popolazione e appaiati per età, sesso e regione geografica.
Sono state poste domande relative all’uso di telefoni cellulari e quando disponibili sono stati inclusi i dati dell’operatore di telefonia mobile.
Gli utilizzatori regolari di telefoni cellulari non hanno mostrato una probabilità statisticamente maggiore e significativa di ricevere diagnosi di tumore cerebrale rispetto ai non-utilizzatori ( odds ratio, OR= 1.36 ).
I bambini che hanno iniziato a utilizzare telefoni cellulare da almeno 5 anni non hanno mostrato un aumento del rischio rispetto a quelli che non avevano mai utilizzato telefoni cellulari in modo regolare ( OR=1.26 ).
In un sottogruppo di partecipanti allo studio per i quali erano disponibili i dati dell’operatore di telefonia mobile, il rischio di tumore cerebrale è risultato correlato al tempo trascorso dalla sottoscrizione del telefono cellulare ma non dalla quantità di uso.
Non è stato osservato alcun aumento del rischio di tumori cerebrali per le aree del cervello che hanno ricevuto la maggior dose di esposizione.
In conclusione, l’assenza di una relazione esposizione-risposta in termini di quantità di utilizzo del telefono cellulare sia in base alla localizzazione del tumore cerebrale porta prove contro un’associazione causale. ( Xagena_2011 )
Aydin D et al, J Natl Cancer Inst 2011; 103: 1264-1276
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