Trapianto autologo di mioblasti nei pazienti con grave cardiomiopatia ischemica
Uno studio clinico di fase I ha valutato la fattibilità e la sicurezza del trapianto di mioblasti autologhi nei pazienti con grave cardiomiopatia ischemica.
Hanno preso parte allo studio compiuto presso l'Hopital Bichat di Parigi, 10 pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra ( frazione d'eiezione < / = 35% ), a cui sono stati iniettati, durante un intervento di bypass coronarico, mioblasti all'interno di cicatrici nell'area infartuale.
Il 63% ( 14 su 22 ) delle lesioni sottoposte a trapianto cellulare ha presentato un miglioramento dell'ispessimento sistolico.
Un paziente è morto precocemente, ma la sua morte non è risultata correlata al trapianto di mioblasti. Un altro paziente è morto, ma non per morte cardiaca, 17,5 mesi dopo il trapianto.
Quattro pazienti hanno presentato episodi tardivi di tachicardia ventricolare sostenuta, e sono stati sottoposti ad impianto di un defibrillatore.
Dopo un periodo di follow-up di 10,9 mesi, è stato osservato un miglioramento medio della classe NYHA da 2,7+/-0.2 prima a 1,6+/-0,1 dopo trapianto ( p<0.0001 ).
La frazione d'eiezione è aumentata da 24 +/-1% a 32+/-1% ( p<0.002 ).
Questi dati preliminari hanno dimostrato la fattibilità del trapianto autologo di mioblasti nei pazienti con grave cardiomiopatia ischemica. ( Xagena_2003 )
Menaschè P et al, J Am Coll Cardiol 2003; 41:1078-1083