Terapia genica intracoronarica nei pazienti con scompenso cardiaco avanzato
La calcio-ATPasi del reticolo sarcoplasmatico/adenovirus di tipo 1 è stata valutata in uno studio randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato, di fase 2, in pazienti con scompenso cardiaco di stadio avanzato.
In totale, 39 pazienti hanno ricevuto calcio-ATPasi del reticolo sarcoplasmatico/adenovirus di tipo 1 oppure placebo.
Sono stati valutati 7 parametri di efficacia in 4 domini: sintomi ( classe NYHA, Minnesota Living With Heart Failure Questionnaire [ MLHFQ ] ), stato funzionale ( test del cammino in 6 minuti, picco massimo di consumo di ossigeno ), biomarcatori ( frammento N-terminale del propeptide natriuretico di tipo B [ NT-proBNP ] ) e funzione/rimodellamento ventricolare sinistro ( frazione di eiezione del ventricolo sinistro, volume telesistolico del ventricolo sinistro ), più esiti clinici.
I criteri di successo dell’endpoint primario sono stati definiti in maniera prospettica come raggiungimento dell’efficacia a 6 mesi a livello di gruppo ( miglioramento in 7 parametri di efficacia e nessun peggioramento clinicamente significativo in alcuno dei parametri ), livello individuale ( punteggio totale per cambiamenti clinicamente significativi predefiniti in 7 parametri di efficacia ) o endpoint di esito ( ospedalizzazione per cause cardiovascolari e tempo agli eventi terminali ).
L’efficacia nell’analisi 1 doveva essere associata con almeno una tendenza positiva nelle altre 2 analisi.
Questa combinazione di criteri ha portato a una probabilità di successo dovuta al solo caso del 2.7%.
Il gruppo ad alta dose versus il gruppo placebo ha soddisfatto i criteri prespecificati di successo a livello di gruppo, livello individuale e nelle analisi di esito ( ospedalizzazioni cardiovascolari ) a 6 mesi ( confermato a 12 mesi ) e ha mostrato un miglioramento o una stabilizzazione per quanto riguarda la classe NYHA, la scala MLHFQ, test del cammino di 6 minuti, picco massimo di consumo di ossigeno, livello di NT-proBNP e volume telesistolico ventricolare sinistro.
Aumenti significativi nel tempo prima di eventi clinici e una diminuita frequenza degli eventi cardiovascolari sono stati osservati a 12 mesi ( hazard ratio, HR=0.12; P=0.003 ) e la durata media delle ospedalizzazioni cardiovascolari nei 12 mesi è diminuita in misura sostanziale ( 0.4 versus 4.5 giorni; P=0.05 ) con il trattamento ad alta dose versus placebo.
Non sono stati osservati eventi avversi.
In conclusione, lo studio CUPID ( Calcium Upregulation by Percutaneous Administration of Gene Therapy in Cardiac Disease ) ha dimostrato che la procedura è sicura, e ha suggerito un effetto di beneficio clinico con l’uso di calcio ATPasi del reticolo sarcoplasmatico/adenovirus di tipo 1 nello scompenso cardiaco in stadio avanzato.
Sono necessari studi più ampi per confermare i risultati osservati. ( Xagena_2011 )
Jessup M et al, Circulation 2011; 124: 304-313
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Cardio2011