Malattia arteriosa periferica: la mobilizzazione delle cellule dal midollo osseo tramite GM-CSF migliora le disfunzione endoteliale e la capacità di esercizio
E`stato ipotizzato che la somministrazione del fattore stimolante le colonie di granulociti-macrofagi ( GM-CSF ) sia sicura e possa migliorare la disfunzione endoteliale e la capacità di esercizio attraverso la mobilizzazione di cellule progenitrici nei pazienti con malattia arteriosa periferica.
Un totale di 45 pazienti con malattia arteriosa periferica hanno ricevuto iniezioni, 3 volte alla settimana per 2 settimane, di 3, 6, o 10 microgrammi/kg/die di GM-CSF o di placebo in coorti consecutive di 15 soggetti randomizzati in un rapporto 2:1 a farmaco o placebo.
La somministrazione di GM-CSF è risultata sicura.
L’analisi dei dati aggregati delle coorti di GM-CSF, ha evidenziato, a 2 settimane, un aumento significativo dei leucociti totali ( 43%, P<0.0001 ), cellule CD34+ ( 46%, P=0.035 ), e unità formanti colonie ( 31%, P=0.026, alla settimana 1 ).
A 12 settimane, la funzione endoteliale è migliorata con GM-CSF ( la vasodilatazione flusso-mediata è aumentata del 59%, P<0.01 ) così come è aumentato il tempo di percorrenza senza dolore sul tapis roulant ( 38 secondi, P=0.008 ) e totale ( 55 secondi, P=0.016 ).
Nel gruppo trattato con placebo non sono stati osservati cambiamenti.
Dallo studio è emerso che la terapia con il fattore stimolante le colonie di granulociti-macrofagi nei pazienti con malattia arteriosa periferica è associata con la mobilizzazione delle cellule progenitrici, il miglioramento della disfunzione endoteliale, e della capacità di esercizio. ( Xagena_2009 )
Subramaniyam V et al, Am Heart J 2009; 53-60
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