Purging biologico delle cellule di carcinoma mammario mediante un herpes virus nel trapianto di cellule staminali ematopoietiche


Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche autologhe dopo chemioterapia mielosoppressiva è impiegata nel trattamento del carcinoma mammario ad alto rischio.
Tuttavia la contaminazione da trapianto autologo con le cellule tumorali può portare ad esiti infausti.
Le cellule ematopoietiche umane del midollo osseo sono resistenti alla replicazione dell'herpes virus di tipo I (HSV-1), mentre le cellule del carcinoma mammario sono sensibili alla citotossicità da parte di HSV-1.
Sulla base di questo fatto è stato valutato l'effetto del G207, un vettore HSV-1 multimutato, come un agente di purging biologico delle cellule di carcinoma mammario nel trapianto delle cellule staminali.
L'infezione con G207 delle cellule del midollo osseo umano non ha effetti sulla proporzione e sulla capacità clonogenica delle cellule CD34+, mentre favorisce invece la proliferazione delle cellule del midollo osseo in coltura e la proporzione delle cellule CD14+ e CD38+.
Poiché G207 stimola anche la proliferazione delle cellule ematopoietiche umane, questo sistema risulta essere superiore rispetto agli altri sistemi di purging, che invece comportano un ritardo nella ricostruzione dell'ematopoiesi.
L'infezione efficace delle cellule del midollo osseo umano in assenza di tossicità evidente fa ipotizzare che i vettori HSV possono anche essere utili vettori per la terapia genica delle cellule progenitrici ematopoietiche.
Wu A et al, Cancer Res 2001; 61: 3009-3015

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