La Corea di Huntington è causata dalla carenza di una sostanza "salvavita" per le cellule nervose: questo il risultato di studio condotto all'Università degli Studi di Milano e reso possibile dal finanziamento di Telethon.


La Corea di Huntington è dovuta alla mutazione di un gene che serve a produrre una proteina chiamata huntingtina. Nelle persone malate il gene "balbetta" pericolosamente: nella sequenza di DNA del gene, alcune frasi di tre lettere si ripetono in modo ossessivo, dando origine ad una forma abnorme della proteina. Finora l'ipotesi più accreditata era che la malattia fosse dovuta ad un effetto tossico di questa proteina mutata, tale da provocare la morte dei neuroni di una particolare regione del cervello, chiamata striato. Sulla base di questa ipotesi, la ricerca di una cura per la Corea è stata finora in gran parte volta a contrastare l'accumulo di questa proteina anomala.
I ricercatori italiani hanno invece scoperto che a causare la malattia non è tanto l'effetto tossico della proteina anomala, quanto piuttosto l'assenza di quella normale. I loro dati, ricavati dallo studio di topi geneticamente modificati e di cellule nervose umane, dimostrano infatti che l'huntingtina normale stimola la produzione nel cervello di un composto "salvavita" chiamato BDNF (Brain-derived Neurotrophic Factor). Questa sostanza protegge i neuroni dello striato, favorendone la sopravvivenza. L'huntingtina mutata, invece, non è in grado di stimolare la produzione di BDNF; di conseguenza i neuroni dello striato, che vivono grazie a questo composto, degenerano e muoiono.
Gli studiosi hanno anche individuato un "interruttore molecolare" nel gene di BNDF; è su di esso che l'huntingtina agisce, direttamente o indirettamente, stimolando la produzione del composto "salvaneuroni".
"Questo interruttore per noi è un vero e proprio bersaglio molecolare: possiamo infatti cercare di indi-
viduare farmaci che agiscano su di esso, stimolando la produzione di BDNF cosi' come fa l'huntingtina
normale"- afferma la Cattaneo."Lo studio non avrà ripercussioni immediate nella cura della malattia - precisa la ricercatrice milanese - ma indica una via estremamente promettente per la messa a punto di future terapie".
Telethon ha finanziato lo studio dei ricercatori milanesi per 3 anni a partire dal 1998, per un totale di 260 milioni di lire (progetto n. E.0840)
I risultati dello studio sono stati pubblicati sul sito internet della prestigiosa rivista Science (www.science.com) da giovedì 14 giugno, e saranno successivamente disponibili in forma stampata sulla stessa rivista.
L'articolo di riferimento è: Chiara Zuccato et al "Loss of huntingtin-mediated BDNF gene transcription in Huntington's Disease" Science, June 14, 2001

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