Impiego sperimentale di un anticorpo monoclonale nel trattamento dei tumori


Topi a cui era stato somministrato per via intracerebrale cellule di melanoma B16, trattati con una singola iniezione intratumorale di un anticorpo monoclonale specifico per un antigene espresso dalle cellule tumorali, sono sopravvissuti più a lungo degli animali di controllo.
I ricercatori della Duke University Medical Center, North Carolina, Usa, hanno prodotto una mutazione nel gene EGFR ( Epidermal Growth Factor Receptor), gene che è associato allo sviluppo dei tumori cerebrali, della mammella, del polmone e dell'ovaio.
E' stato anche creato un anticorpo monoclonale murino IgG2a, chiamato Y10, che riconosce gli equivalenti murini ed umani dell'antigene specifico per il tumore.
Ai topi è stato somministrato per via sottocutanea una dose letale delle cellule murine B16 EGFRvIII.
A 20 topi è stato somministrato Y10. Nessuno dei topi ha sviluppato un tumore e tutti sono vissuti più di 45 giorni con nessuna evidenza di tossicità. I topi controllo invece hanno sviluppato un tumore letale.
(Sampson JH et al, PNAS 2000 ; 97 : 7503-7508)

( Xagena )