Morte in culla: elettrocardiogramma gratis nel primo mese di vita


Il Ministro della Sanità, professor Umberto Veronesi, ha chiesto e ottenuto il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità per inserire nel prossimo Piano Sanitario Nazionale l'esame elettrocardiografico per i neonati nei primi giorni di vita. Si vogliono così scoprire, e quindi prevenire per tempo, i rischi della cosiddetta "morte improvvisa in culla", una delle patologie più subdole che colpisce i bambini ancora lattanti, e di alcune forme di cardiopatia congenita non ancora manifestata clinicamente. Tra le cause della morte improvvisa, così come di alcune gravissime aritmie ventricolari potenzialmente letali, figura una particolare aritmia del cuore, la cosiddetta "sindrome del QT lungo". Questa deve il suo nome all'allungamento della distanza tra l'onda Q e l'onda T dell'elettrocardiogramma (normalmente non superiore a 440 millisecondi). E' pertanto facilmente riscontrabile con questo esame. Si stima che i casi di QT lungo alla nascita siano 1 su 4000 (ogni anno in Italia nascono circa 550.000 bambini). Il controllo elettrocardiografico precoce può consentire l'identificazione dei neonati a rischio e la loro cura. Basta, infatti, dare loro nei primi sei mesi di vita terapie beta-bloccanti per ridurre drasticamente (dal 70% al 3%) l'incidenza di quella che fino ad oggi è la prima causa di morte nei neonati e che continua a mietere vittime anche tra i bambini, gli adolescenti e i ragazzi fino ai 20 anni. A tutela della salute dei neonati il Ministero della Sanità ha, quindi, predisposto alcune linee guida che prevedono la consegna ai genitori, al momento della dimissione del piccolo dall'ospedale, di un foglio informativo sulle modalità da seguire per ridurre i rischi della "morte improvvisa in culla". Viene suggerito loro, per esempio, di non far stare il bambino in posizione orizzontale rivolto sulla pancia, di non fargli respirare fumo passivo e di fargli evitare il caldo eccessivo. I genitori vengono inoltre invitati a far fare al proprio figlio, tra il 15° ed il 25° giorno di vita, quando ormai l'attività del cuore è a regime, un elettrocardiogramma presso il Servizio di Neonatologia o di Cardiologia del centro dove il piccolo è nato per controllare l'intervallo QT. "E' un intervento di prevenzione dal costo minimo ma di grandissima efficacia clinica" sottolinea il Ministro Veronesi, che ha fatto inserire lo screening cardiaco neonatale tra quelli a carico del Servizio Sanitario Nazionale. E' la prima volta che una nazione introduce l'elettrocardiogramma nel primo mese di vita tra gli esami di routine. Ciò permette all'Italia di porsi all'avanguardia in questo settore della medicina. Sono, infatti, italiane le più valide ricerche (pubblicate sul New England Journal of Medicin a firma del professor Peter J. Schwartz anche recentemente) che hanno dimostrato il rapporto tra la sindrome del QT lungo e il rischio di morte improvvisa del neonato. Tale scoperta è avvenuta anche grazie a 3 finanziamenti Telethon (per la parte molecolare).

Xagena 2000