Identificati sette potenziali obiettivi di immunoterapia per il trattamento del melanoma


Ricercatori del National Cancer Institute ( NCI ), utilizzando una tecnologia digitale in grado di contare molecole di RNA in piccole quantità di tessuto tumorale, hanno identificato sette potenziali obiettivi di immunoterapia per il trattamento del melanoma.

L’immunoterapia stimola il sistema immunitario dell’organismo ad attaccare specifici tipi di cellule tumorali.

Il successo di questo trattamento per il melanoma, e di tutte le forme di cancro, è subordinato all’individuazione di bersagli proteici che sono iperespressi sulle cellule tumorali, ma che presentano una limitata espressione nel tessuto normale.

I risultati dello studio, coordinato da Richard A. Morgan, del Center for Cancer Research ( NCI ) sono stati pubblicati su Clinical Cancer Research.

I ricercatori hanno progettato una serie di sonde genetiche che contenevano 97 geni, 72 dei quali erano considerati potenziali geni candidati per la immunoterapia.
L’obiettivo era individuare nuovi bersagli terapeutici nel melanoma.

Ciascuna di queste sonde genetiche aveva un unico codice a barre fluorescente che ha permesso ai ricercatori di contare con precisione le singole molecole di RNA.

Utilizzando questa sonda su 59 campioni tumorali di melanoma, i ricercatori hanno isolato l’RNA, che è il materiale genetico che codifica per le proteine.

E’ stato osservato che dei 72 potenziali geni bersaglio, 33 erano iperespressi in oltre il 20% dei campioni tumorali di melanoma.

Venti di questi geni sono stati identificati come espressi in diversi modi tra i campioni di tumore e di tessuto normale.

Sulla base di questa analisi, i ricercatori hanno concluso che sette geni meritano ulteriore considerazione come potenziali obiettivi di immunoterapia: CSAG2, MAGEA3, MAGEC2, IL13RA2, PRAME, CSPG4 e SOX10, perché sono stati trovati essere altamente iperespressi in una larga percentuale dei campioni di tumore ma avevano limitata espressione nei tessuti normali. ( Xagena_2013 )

Fonte: National Cancer Institute, 2013

Xagena_Medicina_2013