Farmaci, trasportati da nanoparticelle in grado di penetrare direttamente nelle metastasi polmonari ed epatiche causate dal carcinoma alla mammella


Un nuovo farmaco, composto da nanoparticelle in grado di penetrare direttamente nelle metastasi causate dal tumore alla mammella in organi come polmoni e fegato, distruggendole, porta la firma di Mauro Ferrari, del Methodist Hospital Research Institute di Houston ( Texas; Stati Uniti ).

Il nuovo nanofarmaco è stato sperimentato al momento in modelli murino, con risultati definiti eccelelnti, tanto che si punta ad avviare i test sull’uomo.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Biotechnology, è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori coordinati da Mauro Ferrari.

Il nuovo nanofarmaco ( Inpg-Pdox ) si è dimostrato capace di curare completamente le metastasi a livello dei polmoni e del fegato in modelli animali, ovvero in topi con tumore mammario.
Circa il 50% delle cavie ha raggiunto la completa guarigione, con un equivalente umano di oltre vent’anni di vita senza evidenza di tumore residuo.

Non ci sono attualmente terapie disponibili per i tumori metastatici, di origine mammaria o di qualsiasi altra origine.

La mortalità per tumore è spesso dovuta a metastasi difficilmente aggredibili dai farmaci: la nuova tecnologia permette invece, grazie all’utilizzo di nanoparticelle, di trasportare il farmaco fino al cuore delle cellule cancerose delle metastasi.
Il farmaco attivo viene dunque rilasciato solo all’interno del nucleo della cellula metastatica, superando i meccanismi di resistenza ai farmaci messi in atto dalle stesse cellule tumorali.
Con questa strategia si riesce effettivamente ad uccidere il tumore.

Il risultato è che il 50% dei topi trattati non presentava più tracce di metastasi dopo otto mesi. Ciò è l’equivalente nell’uomo a circa 24 anni di sopravvivenza a seguito di un tumore in stadio metastatico.
Se i test sull’uomo confermeranno anche una frazione di questo tempo di sopravvivenza registrato sul modello animale ciò vorrebbe ancora dire poter estendere il tempo di vita di molti anni in una popolazione di pazienti per cui, al momento, non esistono cure davvero efficaci.

Il nuovo farmaco potrebbe rivelarsi efficace anche nella cura delle metastasi ai polmoni dovute ad altri tipi di tumore, oltre che nella cura dei tumori primari al polmone. ( Xagena_2016 )

Fonte: Methodist Hospital Research Institute di Houston, 2016

Xagena_Medicina_2016