Pazienti ad alto rischio chirurgico e sostituzione valvolare aortica percutanea
La valvulopatia ha un impatto clinico crescente nei paesi industrializzati, specie tra gli anziani. Mentre la sostituzione valvolare chirurgica rimane il trattamento di prima scelta nei pazienti con stenosi aortica degenerativa candidabili alla chirurgia, la sostituzione valvolare aortica percutanea potrebbe diventare un’alternativa efficace in pazienti selezionati ad alto rischio chirurgico.
Medici della Cardiologia Interventistica dell’Ospedale Molinette di Torino hanno descritto 2 casi di donne con stenosi aortica, entrambe ad alto rischio chirurgico ( una donna di 81 anni con malattia coronarica e malattia cerebrovascolare, e una donna di 70 anni con cirrosi avanzata ), che sono state sottoposte con successo a sostituzione valvolare aortica percutanea mediante accesso trans-femorale ed impianto retrogrado del sistema CoreValve Revalving System.
Si sono verificate due complicanze maggiori, entrambe trattate efficacemente, nella seconda paziente: un blocco atrioventricolare di III grado ( che ha richiesto impianto di pace-maker definitivo ) e un sanguinamento dall’accesso arterioso femorale ( trattato con l’impianto di due stent ricoperti e con emotrasfusione ).
Nonostante l’elevato rischio chirurgico preprocedurale, entrambe le pazienti sono state dimesse in sintomaticità, la prima 12 giorni e la seconda 3 settimane dopo il ricovero.
La procedura di sostituzione valvolare aortica percutanea appare fattibile e ragionevolmente sicura nei pazienti con stenosi aortica grave ad alto rischio chirurgico. ( Xagena_2009 )
Bollati M et al, Minerva Cardioangiologica 2009; 57: 131-136
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