Defibrillatori cardioversori impiantabili sottocutanei
I defibrillatori cardioversori impiantabili prevengono la morte improvvisa per cause cardiache in un gruppo selezionato di pazienti, ma richiedono l’uso di sistemi di cateteri transvenosi.
Per eliminare la necessità di un accesso transvenoso, è stato messo a punto e testato un sistema di defibrillatore cardioverter impiantabile interamente sottocutaneo.
Sono stati dapprima condotti 2 studi clinici a breve termine per identificare una configurazione adatta del dispositivo e per valutare le richieste di energia.
Sono state valutate 4 configurazioni di defibrillatore-cardioversore impiantabile sottocutaneo in 78 pazienti candidati per impianto di defibrillatore cardioversore impiantabile; in seguito la configurazione migliore è stata testata in 49 pazienti aggiuntivi per determinare la soglia di defibrillazione sottocutanea rispetto a quella del defibrillatore cardioversore impiantabile transvenoso standard.
In seguito è stato valutato l’uso a lungo termine del defibrillatore cardioverter impiantabile sottocutaneo in uno studio pilota che ha coinvolto 6 pazienti, seguito da uno studio che ne ha coinvolti 55.
La migliore configurazione del dispositivo è risultata quella costituita da un elettrodo parasternale e un generatore toracico laterale sinistro.
Questa configurazione è risultata efficace quanto il defibrillatore-cardioversore impiantabile transvenoso nel terminare una fibrillazione ventricolare indotta, benché abbia richiesto una dose media di energia significativamente più alta ( 36.6 Joule vs 11.1 ).
Tra i pazienti che hanno ricevuto un defibrillatore cardioversore impiantabile sottocutaneo permanente, la fibrillazione ventricolare è stata identificata con successo nel 100% dei 137 episodi indotti.
La fibrillazione ventricolare indotta è stata convertita 2 volte in 58 dei 59 pazienti ( 98% ) con il rilascio di shock di 65 J in 2 test consecutivi.
Gli eventi avversi clinicamente rilevanti hanno incluso 2 infezioni della tasca e 4 revisioni del catetere.
Dopo un periodo medio di 10 mesi, il dispositivo ha individuato in modo corretto e trattato tutti e 12 gli episodi spontanei di tachiaritmia ventricolare sostenuta.
In conclusione, in studi piccoli e non-randomizzati, un defibrillatore cardioversore impiantabile interamente sottocutaneo ha individuato e convertito la fibrillazione ventricolare indotta durante test elettrofisiologici.
Il dispositivo ha inoltre individuato e trattato con successo tutti gli episodi di tachiaritmia ventricolare sostenuta e spontanea. ( Xagena_2010 )
Bardy GH et al, N Engl J Med 2010; 363: 36-44
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Cardio2010