Il prelievo dell’innesto venoso per via endoscopica associato a più alto fallimento dell’innesto venoso nel bypass coronarico


Il prelievo dell’innesto venoso mediante endoscopia ( prelievo endoscopico ) è una tecnica largamente utilizzata per ridurre le complicazioni post-operatorie dopo innesto di bypass aorto-coronarico ( CABG ), ma gli effetti a lungo termine sul tasso del fallimento dell’innesto venoso e sugli esiti clinici non sono noti.

Sono stati studiati gli esiti nei pazienti sottoposti a prelievo endoscopico ( n = 1.753 ), confrontati con quelli sottoposti a prelievo sotto visione diretta, definito come prelievo aperto ( n = 1.247 ), in un’analisi secondaria di 3.000 pazienti sottoposti a innesto di bypass aorto-coronarico.

Il metodo di prelievo dell’innesto è stato deciso dal chirurgo.

Il fallimento dell’innesto venoso è stato definito come stenosi di almeno il 75% del diametro dell’innesto all’angiografia da 12 a 18 mesi dopo l’intervento chirurgico ( i dati sono risultati disponibili in un sottogruppo angiografico di 1.817 pazienti e di 4.290 innesti ).

Gli esiti clinici comprendevano la mortalità, l’infarto del miocardio e la ripetizione della rivascolarizzazione.

I pazienti sottoposti a prelievo endoscopico hanno mostrato tassi più elevati di fallimento dell’innesto tra 12 e 18 mesi rispetto a quelli sottoposti a prelievo aperto ( 46.7% vs. 38.0%; P<0.001 ).

A 3 anni il prelievo endoscopico è risultato inoltre associato a tassi più elevati di mortalità, infarto miocardico o ripetizione della rivascolarizzazione ( 20.2% vs. 17.4%; hazard ratio aggiustato, HR=1.22; P=0.04), mortalità o infarto del miocardio ( 9.3% vs. 7.6%; HR=1.38;P=0.01 ), e mortalità ( 7.4% vs. 5.8%; HR=1.52; P=0.005 ).

In conclusione, il prelievo endoscopico dell’innesto venoso è associato in maniera indipendente al fallimento dell’innesto venoso e agli esiti clinici avversi. ( Xagena_2009 )

Lopes RD et al, N Engl J Med 2009; 361:235-244



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Cardio2009