Le recidive di fibrillazione atriale non sono prevenute dal Valsartan


Il trattamento con l’antagonista del recettore dell’angiotensina, Valsartan ( Diovan, Tareg ), non riduce l’incidenza di recidive di fibrillazione atriale.

Lo studio GISSI-AF ha arruolato 1442 pazienti con due o più precedenti episodi di fibrillazione atriale negli ultimi 6 mesi, o con cardioversione di successo per fibrillazione atriale nelle ultime due settimane.
Tutti i pazienti erano in ritmo sinusale per almeno due giorni prima della randomizzazione.
I pazienti presentavano anche una sottostante malattia cardiovascolare, diabete, o allargamento dell’atrio sinistro.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Valsartan 80 mg/die, con aumento a 160 mg/die per altre 2 settimane, e successivamente 320 mg/die, fino alla fine del periodo di follow-up ad 1 anno, oppure placebo.

Gli episodi di fibrillazione atriale si sono presentati in una percentuale simile nei 2 gruppi ( 51.4% nel gruppo Valsartan e 52.1% nel gruppo placebo; hazard ratio, HR=0.97 ).

Inoltre, non è stato riscontrato nessun significativo effetto del Valsartan sugli endpoint secondari, tra cui numero di recidive di fibrillazione atriale, frequenza ventricolare alla prima recidiva di fibrillazione atriale, e ospedalizzazione per qualsiasi causa o evento cardiovascolare.

Gli eventi tromboembolici sono stati più frequenti nel gruppo Valsartan ( n=10 ) che nel gruppo placebo ( n=2 ) ( HR=5.06; p=0.04 ). ( Xagena_2009 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2009



Link: MedicinaNews.it


XagenaFarmaci_2009