Statine: sicurezza della Rosuvastatina 40 mg/die nei pazienti che raggiungono livelli di colesterolo LDL molto bassi
L’evidenza degli studi clinici è a sostegno dell’impiego della terapia intensiva con statine nei pazienti con malattia coronarica.
E’ stata compiuta una ricerca utilizzando i dati dello studio ASTEROID ( A Study to Evaluate the Effect of Rosuvastatin on Intravascular Ultrasound-Derived Coronary Atheroma Burden ), con l’obiettivo di verificare la sicurezza nel raggiungimento dei livelli di colesterolo LDL molto bassi.
Sono stati raggruppati i pazienti trattati con 40 mg/die di Rosuvastatina ( Crestor ) in base ai livelli di colesterolo LDL raggiunti e secondo gli obiettivi fissati dal National Cholesterol Education Program ( NCEP ).
L’analisi ha riguardato 471 pazienti; di questi il 72.2% presentava livelli di colesterolo inferiori a 70 mg/dl e raggiungimento degli obiettivi fissati dalle lineeguida.
Il 40.8% dei 471 pazienti aveva livelli di colesterolo LDL maggiori o uguali a 40 mg/dl ma inferiori a 60 mg/dl, e nel 12.1% i livelli di colesterolo LDL erano inferiori a 40 mg/dl.
L’incidenza di eventi avversi nel corso dello studio è stata bassa, e non si è evidenziata alcuna relazione tra evento avverso e livello di colesterolo LDL ottenuto.
In modo simile non sono state osservate differenze con i livelli di colesterolo LDL raggiunti tra volume dell’ateroma durante trattamento, cambiamenti del volume dell’ateroma e alta percentuale di soggetti con regressione dell’ateroma.
In conclusione, i dati analizzati non hanno mostrato nessuna chiara relazione tra i livelli di colesterolo LDL ottenuti con la terapia intensiva con Rosuvastatina e l’insorgenza di eventi avversi.
La regressione dell’ateroma si è presentata nella maggioranza dei pazienti e non è risultata associata ai livelli di colesterolo LDL raggiunti. ( Xagena_2009 )
Wiviott SD et, Am J Cardiol 2009; 104: 29-35
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XagenaFarmaci_2009