Efficacia della Colchicina a basso dosaggio nel ridurre le placche coronariche
I risultati dello studio clinico EKSTROM hanno dimostrato che la Colchicina, somministrata a basso dosaggio ( 0,5 mg/die ), si è dimostrata efficace nel ridurre la progressione della placca coronarica, un fattore chiave nello sviluppo di eventi cardiaci maggiori. Questi risultati rafforzano il crescente interesse per l’impiego della Colchicina nel controllo dell’infiammazione correlata all’aterosclerosi.
Tradizionamente, la Colchicina trova impiego nel trattamento della gotta e della pericardite grazie alla sua capacità di modulare la risposta infiammatoria. Il suo meccanismo d’azione è legato all’inibizione della polimerizzazione della tubulina, con conseguente interferenza nella funzione dei microtubuli cellulari. Questo effetto impedisce l’attivazione e la migrazione dei neutrofili, riducendo in tal modo la produzione di citochine pro-infiammatorie, tra cui l’interleuchina-1β e l’interleuchina-6, coinvolte nella progressione del processo aterosclerotico.
La componente infiammatoria dell’aterosclerosi rappresenta un fattore determinante nella formazione e destabilizzazione della placca aterosclerotica. Pertanto, l’uso della Colchicina potrebbe rappresentare una strategia innovativa per limitare il rischio cardiovascolare residuo, in aggiunta alle terapie convenzionali, come le statine e gli antiaggreganti piastrinici.
Tuttavia, permangono alcuni interrogativi sulla sicurezza a lungo termine e sulla selezione dei pazienti che potrebbero trarre il massimo beneficio dal trattamento.
Sarà fondamentale valutare il bilancio tra i benefici antinfiammatori e i potenziali effetti indesiderati, come la tossicità gastrointestinale e il rischio di interazioni farmacologiche con altri trattamenti cardiovascolari. ( Xagena_2025 )
Fonte: American College of Cardiology 74th Annual Scientific Session, 2025
XagenaMedicina_2025