La terapia con beta-bloccante produce benefici sulla sopravvivenza nel grave rigurgito aortico


Ricercatori del Loma Linda University Medical Center negli Stati Uniti, hanno studiato l’effetto della terapia beta-bloccante sulla sopravvivenza nei pazienti con grave rigurgito aortico.

Si ritiene che i beta-bloccanti siano controindicati nei pazienti con rigurgito aortico poiché una frequenza cardiaca più bassa aumenta la durata della diastole durante la quale si manifesta il rigurgito aortico.
Ma il rigurgito aortico causa anche attivazione neuroendocrina simile allo stato di insufficienza cardiaca per il quale i beta-bloccanti sono potenzialmente benefici.

In uno studio osservazionale sono stati coinvolti pazienti con grave rigurgito aortico rilevato da ecocardiogramma.

I dati sulla mortalità sono stati ottenuti dal Social Security Death Index.

Il 47% ( n=355 ) dei 756 pazienti con rigurgito aortico grave erano in terapia con beta-bloccanti; l’età media era di 61 anni e la frazione di eiezione era 54%.

In un periodo osservazionale mediano di 4.5 anni, la terapia con beta-bloccanti è risultata associata a un più alto tasso di sopravvivenza ( tassi di sopravvivenza al primo e al quinto anno pari, rispettivamente, al 90% e al 70%, ) rispetto al non-trattamento con questi farmaci ( tassi di sopravvivenza a 1 e 5 anni del 75% e del 55%, rispettivamente ) ( p = 0,0009 ).

Il modello di regressione di Cox ha mostrato che la terapia con beta-bloccanti è un predittore indipendente di migliore sopravvivenza dopo aggiustamento per età, sesso, frequenza cardiaca, ipertensione, coronaropatia, diabete mellito, insufficienza cardiaca, insufficienza renale, frazione di eiezione e sostituzione della valvola aortica ( hazard ratio: 0.74; p = 0.01 ).

Il beneficio di sopravvivenza correlato a terapia con beta-bloccante è stato ulteriormente supportato dall’analisi basata sul punteggio di propensione.

In conclusione, questo studio osservazionale ha indicato che la terapia con beta-bloccanti è associata a benefici di sopravvivenza nei pazienti con rigurgito aortico grave. ( Xagena_2009 )

Sampat U et al, J Am Coll Cardiol 2009; 54: 452-457



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