I fibrati riducono gli eventi coronarici


Diversi studi clinici hanno riportato risultati discordanti sull'efficacia dei fibrati nella prevenzione del rischio cardiovascolare.

E’ stata compiuta una revisione sistematica della letteratura e una meta-analisi per valutare gli effetti dei fibrati sugli esiti clinici maggiori.

Sono stati presi in considerazione solo studi clinici randomizzati e controllati ( periodo 1950-2010 ), che hanno valutato i fibrati rispetto al placebo.

Sono stati individuati 18 studi randomizzati e controllati per un totale di 45.058 partecipanti.

Il trattamento con fibrati ha ridotto del 10% il rischio di eventi cardiovascolari maggiori ( RR=0.90; p=0.048 ), del 13% il rischio di eventi coronarici ( RR=0.87; p<0.0001 ).

Non è stato riscontrato nessun beneficio riguardo all’ictus ( RR=0.97; p=0.69 ), mortalità totale ( RR=1; p=0.92 ), sulla mortalità cardiovascolare ( RR=1,03; p=0.59 ), sulla morte improvvisa ( RR=0,96; p=0.19 ) e sulla mortalità non-vascolare ( RR=090; p=0.063 ).

I fibrati hanno ridotto il rischio di progressione dell'albuminuria del 14% ( p=0.028 ).

Non è stato riscontrato un aumento dei gravi eventi avversi con la terapia con fibrati, anche se l'aumento della concentrazione di creatininemia è risultato comune.

Dallo studio è emerso che i fibrati possono ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori, grazie soprattutto alla riduzione degli eventi coronarici. ( Xagena_2010 )

Fonte: Lancet, 2010



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