I peptidi natriuretici sono dei predittori di morte cardiaca improvvisa nei pazienti sopravvissuti ad infarto miocardico acuto che assumono beta-bloccanti


Ricercatori finlandesi hanno valutato , mediante uno studio prospettico, se i peptidi natriuretici siano in grado di predire la morte cardiaca tra quei pazienti che fanno uso di beta-bloccanti in seguito ad infarto miocardico acuto ( IMA ).

Hanno preso parte allo studio 521 pazienti con infarto miocardico acuto, di età media pari a 61 anni.

Durante un periodo medio di follow-up di 43 ± 13 mesi, la mortalità totale è stata dell'11.5%, la mortalità cardiaca è stata del 6.3% e del 3.1% la morte cardiaca improvvisa .

All'analisi univariata, gli alti livelli di tutti i peptidi esaminati ( peptide natriuretico atriale, propeptide natriuretico atriale N-terminale e peptide natriuretico cerebrale ) ed i bassi livelli della frazione d'eiezione hanno predetto l'insorgenza di morte cardiaca non-improvvisa ( p< 0.001 ).

I peptidi e la frazione d'eiezione hanno predetto anche la morte cardiaca improvvisa ( p < 0.05 ). Gli elevati livelli di peptide natriuretico cerebrale ( BNP ) è risultato l'indicatore più forte ( hazard ratio [ HR ] 4.4 ; p = 0.01 ).

Dopo aggiustamento per le variabili cliniche, i predittori di morte cardiaca improvvisa più significativi sono risultati gli alti livelli di peptide natriuretico cerebrale ( p=0.03 ) ed il basso livello di frazione d'eiezione ( <40%) ( p=0.04 ).

I peptidi natriuretici hanno un valore prognostico, per coloro che sono sopravvissuti ad infarto miocardico acuto e che sono sottoposti a trattamento farmacologico con i beta-bloccanti.
Gli elevati livelli di peptide natriuretico cerebrale danno informazioni sul rischio di morte cardiaca improvvisa , indipendentemente dalle variabili cliniche e dalla frazione d'eiezione del ventricolo sinistro.( Xagena_2004 )

Tapanainen JM et al, J Am Coll Card 2004; 43 :757-763



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