Le trasfusioni di sangue nei pazienti sottoposti a PCI primario dopo infarto miocardico sono associate ad un aumentato rischio di mortalità
Le trasfusioni di sangue nei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ) sono associate ad un aumentato rischio di mortalità.
Tuttavia, ci sono poche conoscenze riguardo agli effetti delle trasfusioni di sangue nei pazienti con infarto miocardico acuto indirizzati ad intervento PCI primario.
Ricercatori del Columbia University Medical Center di New York hanno valutato gli outcome ( esiti ) delle trasfusioni di sangue su questi pazienti, partecipanti allo studio CADILLAC.
Dei 2060 pazienti studiati, 82 hanno ricevuto una trasfusione di sangue che non era correlata all’intervento di bypass coronarico.
E’ stato osservato che i pazienti sottoposti a trasfusioni di sangue presentavano una più alta incidenza di morte o di ictus durante la permanenza in ospedale, a 30 giorni e a 1 anno dopo l’infarto miocardico.
La probabilità di morire dopo 1 anno era del 20% più elevata tra i pazienti che hanno ricevuto trasfusioni di sangue, ed è stato osservato un aumento del 10% di mortalità ospedaliera o di mortalità dopo 30 giorni.
I pazienti con più alta mortalità erano più anziani, di sesso femminile ed avevano una più alta prevalenza di precedente sanguinamento gastrointestinale, insufficienza renale cronica, più basso indice di massa corporea ( BMI ), maggiore dimensione infartuale e più bassa percentuale di successo della procedura. ( Xagena_2006 )
Fonte: American College of Cardiology – Meeting, 2006
Cardio2006