Aumentato rischio di mortalità nei pazienti ad alto rischio di eventi cardiaci trattati con Torcetrapib


L’inibizione della proteina CETP (proteina di trasferimento del colesterolo esterificato) ha mostrato di avere un effetto sui livelli plasmatici delle lipoproteine.

Ricercatori dello studio ILLUMINATE hanno valutato se Torcetrapib, un inibitore CETP, sia in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari maggiori.

Lo studio è stato interrotto prima del tempo a causa di un aumentato rischio di morte e di eventi cardiaci nei pazienti che avevano assunto Torcetrapib.

Allo studio hanno preso parte 15.067 pazienti ad alto rischio cardiovascolare. I pazienti hanno ricevuto in modo casuale Torcetrapib ed Atorvastatina, o la sola Atorvastatina ( Lipitor; in Italia: Torvast ).

L’endpoint primario era rappresentato dal tempo al primo evento cardiovascolare, che è stato definito come morte per malattia coronarica, infarto miocardico non fatale, ictus o ospedalizzazione per angina instabile.

Ad 1 anno, nei pazienti che hanno ricevuto Torcetrapib, è stato osservato un aumento del 72,1% del colesterolo HDL ed una riduzione del 24,9% del colesterolo LDL, rispetto al basale ( p<0,001 per entrambi i confronti ), oltre ad un aumento di 5,4 mmHg della pressione sistolica, una riduzione della potassiemia ed un aumento dei livelli plasmatici di sodio, bicarbonato ed aldosterone ( p<0,001 per tutti i confronti ).

E’ stato anche osservato un aumentato rischio di eventi cardiovascolari ( hazard ratio, HR=1,25; p=0,001 ) e di morte per ogni caso ( HR=1,58; p=0,006 ).

Le analisi post hoc hanno evidenziato un aumentato rischio di mortalità nei pazienti trattati con Torcetrapib, che hanno presentato una più elevata riduzione dei livelli di potassio o di un aumento del bicarbonato.

I dati dello studio hanno mostrato un incremento del rischio di mortalità e di morbidità con un meccanismo non ancora noto. ( Xagena_2007 )

Barter PJ et al, N Engl J Med 2007; Published online



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XagenaFarmaci_2007