Arresto cardiaco causato da infarto miocardico: fattori in grado di predire il recupero neurologico


Immediatamente dopo la rianimazione da arresto cardiaco a causa di infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ), molti pazienti mostrano segni di danno neurologico, e i benefici dell’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) e la successiva prognosi non sono ben definiti.

Ricercatori del Christiana Care Health System a Newark negli Stati Uniti, hanno esaminato gli esiti dei pazienti, il cui infarto miocardico aveva causato arresto cardiaco, e i predittori di sopravvivenza e di recupero neurologico.

La ricerca, retrospettiva, ha riguardato pazienti consecutivi, nel periodo 2002-2006.

La popolazione studiata consisteva di 98 pazienti, il 64% sopravvissuti alla dimissione ospedaliera; il 92% ha presentato un recupero neurologico completo.

I predittori di sopravvivenza erano: il più breve tempo al ritorno della circolazione spontanea, la più giovane età, lo stato neurologico post-rianimazione ( sveglio o minimamente responsivo ), e il sesso maschile.

I predittori di recupero neurologico comprendevano più breve tempo al ritorno della circolazione spontanea, stato neurologico post-rianimazione ( sveglio o minimamente responsivo ), e la più giovane età.

Il 96% dei pazienti che erano svegli nella fase post-rianimazione sono sopravissuti, così come il 93% dei pazienti che erano minimamente responsivi.
Tra i 59 pazienti non-responsivi dopo rianimazione, la sopravvivenza è stata del 44%; di questi l’88% ha presentato un recupero neurologico completo.

Nel gruppo non-responsivo, l’arresto cardiaco senza testimoni, il prolungato tempo al ritorno della circolazione spontanea, e l’età più avanzata erano associati ad un aumentato rischio di morte; l’età più avanzata e il prolungato tempo al ritorno della circolazione spontanea erano, invece, in grado di predire il recupero neurologico. ( Xagena_2009 )

Hosmane VR et al, J Am Coll Cardiol 2009; 53: 409-415



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