Il diabete mellito è associato a un più esteso processo aterosclerotico ed inadeguato rimodellamento compensatorio
Ricercatori della Cleveland Clinic si sono posti l’obiettivo di caratterizzare la progressione dell’aterosclerosi cardiaca e del rimodellamento arterioso nei pazienti affetti da diabete mellito.
E’ stata compiuta un’analisi sistemica di 2.237 soggetti, partecipanti a studi che hanno riguardato la progressione dell’aterosclerosi.
All’analisi multivariata è emerso che i pazienti con diabete mellito presentano un più grande volume percentuale dell’ateroma ( 40.2% versus 37.5% nel gruppo controllo; p<0.0001 ) e del volume totale di ateroma ( 199.4 versus 189.4 mm3, p=0.03 ).
Una più forte correlazione è stata osservata tra volume percentuale dell’ateroma ed emoglobina glicata ( r=0.22; p=0.0003 ) rispetto alla glicemia a digiuno ( r=0.09; p<0.0001 ), sebbene la differenza non abbia raggiunto la significatività statistica.
I pazienti con diabete mellito presentavano un più piccolo volume del lume ( 291.1 versus 306.5 mm3; p=0.005 ), ma nessuna differenza nel volume della membrana elastica esterna ( 494.9 versus 498.8 mm3; p=0.61 ).
Una più rapida progressione del volume percentuale dell’ateroma ( 0.6 versus 0.05%; p=0.0001 ) e del volume totale dell’ateroma ( -0.6 versus –2.7 mm3; p=0.03 ), è stata osservata nei pazienti con diabete mellito all’analisi multivariata.
Nei pazienti diabetici, trattati con Insulina, sono stati osservati volumi più piccoli della membrana elastica esterna ( 482.5 versus 519.9 mm3, p=0.03 ) e del lume ( 276.0 versus 310.1 mm3; p=0.001 ), nonostante la presenza di volumi totali di ateroma ( 206.5 versus 209.9 mm3; p=0.84 ).
L’abbassamento con approccio intensivo del colesterolo LDL ha migliorato la velocità di progressione della placca, ma solo al livello osservato nei pazienti non diabetici con controllo lipidico sotto-ottimale.
In conclusione, il diabete è accompagnato da un più esteso processo aterosclerotico ed inadeguato rimodellamento compensatorio.
L’accelerata progressione della placca, nonostante l’uso di terapie mediche, induce a sviluppare nuove strategie anti-aterosclerotiche nei pazienti con diabete mellito. ( Xagena_2008 )
Niehools SJ et al, J Am Coll Cardiol 2008; 52: 255-262
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