Una breve esposizione ai gas di scarico diesel diluito promuove l’ischemia miocardica
L’esposizione all’inquinamento atmosferico legato al traffico è associata ad eventi cardiovascolari avversi. I meccanismi di questa associazione non sono noti.
Ricercatori dell’University of Edinburgh, Gran Bretagna, hanno condotto un’esposizione controllata a gas di scarico diesel diluito nei pazienti con malattia coronarica stabile per determinare l’effetto diretto dell’inquinamento atmosferico sulla funzione miocardica, vascolare e fibrinolitica.
In uno studio randomizzato, crossover, in doppio cieco, 20 uomini con un precedente infarto miocardico sono stati esposti in due sessioni separate, a gas di scarico diesel diluito ( 300 microg per metro cubo ) o aria filtrata per 1 ora durante periodi di riposo o di moderata attività in una struttura per l’esposizione controllata.
Nel corso dell’esposizione, l’ischemia miocardica è stata quantificata dall’analisi del segmento ST mediante elettrocardiografia in continuo a 12 canali.
Sei ore dopo l’esposizione sono state analizzate la funzione vasomotoria e fibrinolitica mediante infusioni intraarteriose di un agonista.
Durante entrambe le esposizioni, la frequenza cardiaca è aumentata con l’esercizio ( P<0,001 ); l’incremento è risultato simile nel corso dell’esposizione ai fumi di scarico diesel e all’aria filtrata ( P=0,67 ).
La depressione del segmento ST indotta dall’esercizio fisico era presente in tutti i pazienti, ma è stato osservato un maggior aumento del burden ischemico durante l’esposizione ai fumi di scarico diesel ( –22 versus –8 mV/sec, P<0,001).
L’esposizione ai fumi di scarico diesel non ha peggiorato la preesistente disfunzione vasomotoria, ma ha ridotto il rilascio acuto di tPA ( attivatore tissutale del plasminogeno ) dall’endotelio ( P=0,009; diminuzione del 35% nell’area sotto la curva ).
Dallo studio è emerso che una breve esposizione ai gas di scarico diesel diluito promuove l’ischemia miocardica ed inibisce la capacità fibrinolitica endogena negli uomini affetti da malattia coronarica stabile. ( Xagena_2007 )
Mills NL et al, N Engl J Med 2007; 357:1075-1082
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