L'iperglicemia al momento del ricovero per infarto miocardico è associata a mortalità nel breve periodo
Ricercatori dell’Hiroshima City Hospital in Giappone hanno esaminato l’influenza dell’iperglicemia e del diabete mellito, al momento del ricovero ospedaliero, sulla mortalità, nel breve e lungo periodo, nei pazienti con infarto miocardico acuto ( IMA ) nell’era dell’intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
Allo studio hanno partecipato 802 pazienti consecutivi con infarto miocardico acuto, sottoposti ad angiografia coronarica.
Il PCI primario è stato eseguito su 724 pazienti ( 90% ).
Al momento del ricovero ospedaliero, 261 pazienti presentavano iperglicemia ( glicemia maggiore o uguale a 11.1 mmol/l ) e 212 pazienti erano diabetici.
L’iperglicemia all’ingresso in ospedale era associata ad una mortalità a 30 giorni significativamente più alta ( 8.4% versus 2.4%; p<0.001 ).
Non è stata osservata nessuna significativa differenza nella mortalità a 30 giorni tra i pazienti diabetici ed i pazienti non diabetici ( 5.7% versus 3.9%; p=0.29 ).
Al contrario, il diabete ha aumentato in modo significativo la mortalità da 30 giorni a 3 anni (1 0% versus 5.5%; p=0.003 ), mentre non c’è stata significatività statistica per l’iperglicemia al momento del ricovero ( 8.4% versus 5.9%; p=0.19 ).
L’analisi multivariata ha mostrato che l’iperglicemia era un predittore indipendente di mortalità a 30 giorni ( odds ratio, OR=1.71; p=0.001 ), ma non il diabete ( OR=0.84; p=0.42 ).
Il diabete era indipendentemente associato alla mortalità da 30 giorni a 3 anni ( OR=1.43; p=0.04 ), mentre l’iperglicemia ha avuto un effetto neutro ( OR=0.98; p=0.92 ).
Lo studio ha mostrato che nell’era dell’intervento coronarico percutaneo, l’iperglicemia al momento del ricovero è associata a mortalità nel breve periodo, mentre il diabete è associato ad aumentata mortalità nel lungo periodo, nei pazienti colpiti da infarto miocardico. ( Xagena_2007 )
Fonte: American Journal of Cardiology, 2007
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