Scompenso cardiaco diastolico: la Digossina non appare avere effetto sull’ospedalizzazione e sulla mortalità


Secondo lo studio Digitalis Investigation Group ( DIG ) ancillary trial il trattamento con Digossina non sembra avere influenza sui pazienti con scompenso cardiaco diastolico, cronico, forma lieve-moderata.

La Digossina è da sempre ritenuta controindicata nei pazienti con scompenso cardiaco diastolico, spesso sulla base di casi aneddotici o di studi non randomizzati.

Hanno preso parte allo studio 988 pazienti con insufficienza cardiaca diastolica e con frazione d’eiezione ventricolare sinistra superiore al 45%.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Digossina ( 1 di 4 dosaggi: 0.125, 0.25, 0.375, 0.50mg ) in base all’età, al sesso, al peso e ai livelli plasmatici di creatinina.

Il periodo di follow-up è stato di 37 mesi.

L’end point primario combinato era rappresentato da mortalità ed ospedalizzazione per scompenso cardiaco.

Il 21% dei pazienti trattati con Digossina ha raggiunto l’end point primario contro il 24% dei pazienti che hanno assunto placebo ( trend di riduzione relativo del 18% con Digossina ).
La Digossina ha mostrato un trend verso la riduzione dell’ospedalizzazione per scompenso cardiaco, ma anche un aumento del trend di ospedalizzazione per angina instabile. ( Xagena_2006 )

Fonte: Circulation, 2006




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