Livelli geneticamente elevati di proteina CRP e malattia vascolare ischemica
Elevati livelli di proteina C-reattiva ( CRP ) sono associati ad aumentato rischio di cardiopatia ischemica e di malattia cerebrovascolare ischemica.
Ricercatori del Copenhagen University Hospital in Danimarca hanno valutato l’esistenza di un’associazione casuale tra livelli di CRP e malattia ischemica.
Sono state studiate 10.276 persone di una coorte di popolazione generale, tra cui 1.786 pazienti in cui la malattia cardiaca ischemica si era sviluppata e 741 con malattia cerebrovascolare ischemica.
Sono state esaminate anche altre 31.992 persone, di cui 2.521 con diagnosi di cardiopatia ischemica e 1.483 con malattia cerebrovascolare ischemica.
Inoltre, sono stati confrontati 2.238 pazienti con malattia cardiaca ischemica con 4.474 soggetti di controllo , e 612 pazienti con malattia cerebrovascolare ischemica con 1.224 soggetti di controllo.
Sono stati misurati i livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità ( hsCRP ) ed è stata condotta una genotipizzazione per 4 polimorfismi di CRP e 2 polimorfismi di apolipoproteina E.
Il rischio di cardiopatia e di malattia cerebrovascolare ischemica è risultato aumentato di un fattore 1.6 e 1.3, rispettivamente, nelle persone che avevano livelli CRP superiori a 3 mg/l. rispetto alle persone con livelli inferiori a 1 mg/l.
Le combinazioni genotipiche dei 4 polimorfismi CRP sono risultate associate ad un aumento dei livelli di CRP fino al 64%, con un incremento del rischio, teoricamente predetto, fino al 32% per la malattia cardiaca ischemica e fino al 25% per la malattia cerebrovascolare ischemica.
Tuttavia queste combinazioni genotipiche erano associate sia ad elevati livelli di colesterolo che ad un accresciuto rischio di cardiopatia ischemica.
In conclusione, i polimorfismi nel gene codificante la proteina C-reattiva, sono risultati associati con marcati aumenti dei livelli di CRP e pertanto con un incremento del rischio teorico di malattia cardiaca ischemica.
Tuttavia, questi polimorfismi non sono essi stessi associati ad un aumentato rischio di malattia vascolare ischemica. ( Xagena_2008 )
Zacho J et al, N Engl J Med 2008; 359 : 1897-1908
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